Rescaldina regala la Costituzione ai 18enni: «Siate partecipi della vita della comunità»
Rescaldina ha reso omaggio alla Repubblica regalando ai 22 giovani che quest'anno sono diventati o diventeranno maggiorenni una copia della Costituzione
2 giugno 1946, gli Italiani scelgono di far diventare l’Italia una Repubblica dopo 85 anni di regno dei Savoia, venti dei quali passati sotto la dittatura fascista. Settantacinque anni dopo il voto con cui gli Italiani hanno iniziato a costruire una nuova storia, Rescaldina ha reso omaggio alla Repubblica abbracciando metaforicamente 22 giovani nati nel 1993 che quest’anno sono diventati o diventeranno maggiorenni e regalando loro una copia della Costituzione Italiana, che proprio in quel voto affonda le sue radici più profonde.
«La società che oggi abbiamo la fortuna di vivere – ha ricordato il sindaco Gilles Ielo ai nuovi 18enni – è possibile grazie al sacrificio di ragazzi della vostra età che, anche a costo della vita, lottarono per affermare i principi di giustizia, libertà e pace». Non solo, il primo cittadino ha anche sottolineato che «i diritti acquisiti con la maggiore età non devono essere per nulla scontati» prova ne sia che tra gli aspetti più importanti del referendum del 2 giugno 1946, oltre alla decisione di costituire la Repubblica Italiana, c’è il voto delle Italiane, che nella stragrande maggioranza dei casi si recarono alle urne per la prima volta in assoluto proprio in quell’occasione.
«La Costituzione non è solo la madre di tutte le leggi – ha poi ribadito ai ragazzi Ielo -, ma è un progetto di vita perché nato proprio dopo un periodo di conflitto, e dunque fondamentali e sempre attuali diventano i principi in essa contenuti che si fondano sulla pace, solidarietà e giustizia». Ragion per cui la Carta Costituzionale «può e deve essere considerata un punto di riferimento» per le decisioni future dai ragazzi, «perché la maggiore età comporta non solo diritto, ma anche doveri». Infine dal sindaco un invito «a partecipare alla vita della comunità attraverso le associazioni sportive, culturali e sociali, cercando nelle attività sempre il confronto costruttivo e non il conflitto distruttivo».
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