2 giugno a Cerro Maggiore: «Riprendiamo le redini del destino della Repubblica»
Cerro Maggiore ha celebrato i 75 anni della Repubblica Italiana con un concerto organizzato dal corpo musicale cittadino e dalla compagnia teatrale "I Gelosi"
Riprendere le redini delle nostre vite e del destino della Repubblica. È questo l’invito che arriva da Cerro Maggiore, che ha celebrato i 75 anni della Repubblica Italiana con un concerto organizzato dal corpo musicale cittadino e dalla compagnia teatrale “I Gelosi” che ha radunato in piazza Aldo Moro circa 150 persone.
«Il 2 giugno 1946, dopo un’estenuante guerra, l’Italia si dava una nuova forma di governo con un referendum aperto a tutti in cui prevalse per scelta popolare la forma repubblicana – ha ricordato il sindaco Nuccia Berra nel suo discorso -. È un po’ quindi il compleanno dell’Italia Repubblicana, un’Italia già da tempo unita ma che solo allora, dopo due guerre mondiali, seppe risorgere e riprendere con decisione e con forza le redini del proprio destino. La storia spesso si ripete. Non si smette mai di combattere seppure con armi diverse. Nell’ultimo anno non solo l’Italia, non solo l’Europa ma l’intera umanità è stata coinvolta in una nuova guerra mondiale, non più per prevalere gli uni sugli altri ma per sconfiggere un nemico invisibile, capace di scatenare una pandemia che ha sconvolto la vita di tutti. Ora abbiamo le armi e gli uomini giusti per poter affrontare questo nemico comune, non fucili e soldati ma vaccini e personale sanitario, non armi che portano morte ma armi che preservano la vita. Con lo stesso slancio di orgoglio che ci ha pervaso dopo la fine della seconda guerra mondiale dobbiamo riprendere le redini delle nostre vite e del destino della nostra Repubblica».
«Fondamentale sarà la rinnovata fiducia nel progresso medico e scientifico – ha aggiunto la prima cittadina -. Oggi ce ne dimentichiamo ma più di 2 milioni di bambini ogni anno morivano di morbillo fino alla diffusione sistematica del vaccino degli anni ’70. Anni ’60 e ’70 che videro una grande ripresa economica grazie agli aiuti statunitensi del piano Marshall. L’Europa costruita in quegli anni, oggi è indipendente, pronta a risorgere con le proprie forze con il Recovery Plan senza più lo spettro di derive assolutiste ma con la necessità che i suoi cittadini abbiano la stessa fiducia e la stessa coesione sociale dei nostri padri. La Repubblica non è mai acquisita per sempre. Auguro a noi tutti di poter vivere nei prossimi anni lo stesso spirito di orgoglio nazionale che ci ha portato a risorgere dalle ceneri il 2 giugno del 1946 per dare nuova linfa vitale alla nostra Repubblica ed essere protagonisti nel futuro europeo».
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