Busto Garolfo va “a Caccia di civiltà” con cinque manifesti contro razzismo e intolleranza
Gli studenti della scuola Caccia hanno creato cinque manifesti che ora tappezzano il paese per promuovere l'uguaglianza tra gli esseri umani
A Busto Garolfo per la terza volta Palazzo Molteni e la scuola secondaria di primo grado fanno squadra e vanno “a Caccia di civiltà” grazie ad un progetto promosso dal consiglio comunale dei ragazzi e realizzato dagli studenti stessi, che armati di pastelli e pennarelli hanno realizzato cinque manifesti per sensibilizzare il paese sul tema dell’uguaglianza tra gli esseri umani.
«Credo che questi percorsi siano pieni di un significato che va anche oltre il tema trattato – spiega l’assessore alla pubblica istruzione, Stefano Carnevali -. Una scuola che si apre al territorio, offrendo elementi visivi di “educazione permanente” per tutti i cittadini e che dà ai ragazzi l’occasione di porsi come educatori per tutta la comunità, è davvero una scuola di valore: esce dalle aule e porta il proprio messaggio formativo nelle strade e favorisce negli alunni la crescita di un senso di responsabilità civica rafforzata dall’azione concreta, svolta in prima persona».
Nato nel 2018 grazie ad una proposta dei ragazzi che allora sedevano nel parlamentino junior del paese, il progetto “A Caccia di civiltà” è già uscito dai cancelli della scuola negli anni scorsi per sensibilizzare la cittadinanza prima contro l’abbandono dei rifiuti e poi contro quello dei mozziconi di sigaretta. E ora gli studenti sono tornati a “mettere la firma” sui manifesti della campagna, che quest’anno punta a far riflettere Busto Garolfo sul contrasto ad ogni forma di razzismo e intolleranza verso le diversità con cinque poster scelti direttamente dal consiglio comunale dei ragazzi in collaborazione con l’amministrazione tra tutti quelli realizzati.
«La tematica di quest’anno – aggiunge Carnevali, che ha ringraziato gli studenti, il consiglio comunale dei ragazzi, la professoressa Daniela Balti che da anni si occupa del parlamentino junior e i docenti di arte Michela Fior e Adriano Trovato che hanno guidato il progetto – è davvero attuale e rilevantissima: il mondo è la casa di tutti, come dice uno dei manifesti che sono stati selezionati. Intolleranze e razzismi di ogni tipo sono qualcosa di assolutamente inaccettabile ed è fondamentale che i ragazzi lo comprendano, sin dalla scuola dell’obbligo. Credo poi che ribadire questo messaggio di uguaglianza e fratellanza globali sia utile anche per gli adulti, troppo spesso bombardati da semplificazioni e strumentalizzazioni politico/mediatiche su questi temi: ecco perché accolgo con grande soddisfazione la pubblicazione di questi manifesti».
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