“Progetto Valverde” a Canegrate: AEMME spiega la raccolta differenziata
Il progetto ha come obiettivo quello di valorizzare il quartiere Valleverde di Canegrate. AEMME Linea Ambiente ha realizzato tre momenti per incontrare i residenti e chiarire i loro dubbi
Costruire una comunità di persone responsabili, attive, virtuose e solidali: è l’obiettivo del Progetto Valverde avviato a Canegrate. L’iniziativa nata da una partnership tra Regione Lombardia, Aler, Comune di Canegrate e due cooperative sociali (Elaborando e La Cordata), ha come intento quello di valorizzare il quartiere periferico “Valverde” che comprende le vie Ancona, Terni e Bologna superando il concetto di “periferia sociale”.
In questo contesto AEMME Linea Ambiente ha realizzato tre momenti per incontrare i residenti e chiarire i loro dubbi, in merito alla separazione dei vari materiali. Il problema dell’esposizioni di sacchi non conformi (ossia “inquinati” da materiali estranei) è piuttosto frequente nel quartiere Valverde, dove si concentrano 144 nuclei familiari (44 in via Ancona 5, 21 nel complesso di via Terni 10 e 79 nei condomini di via Bologna).
«A fronte di molte persone che conoscono le regole e le mettono correttamente in pratica s- spiegano da AEMME -, ce ne sono altre che, con i loro comportamenti, rischiano di vanificare anche i buoni risultati dei residenti virtuosi. Considerando che poi, in ultima battuta, sacchi e bidoni vengono depositati nelle tre apposite piazzole comuni».
Ai cittadini intervenuti ai tre incontri è stato spiegato che se si pratica una corretta differenziazione, il numero di rifiuti destinati al sacco grigio con il tag si riduce notevolmente: non a caso, a Canegrate, dopo l’introduzione della Tariffa Puntuale, la quantità di materiali da avviare al riciclo è nettamente aumentata, a discapito di quelli indifferenziati destinati all’inceneritore. E infatti la raccolta settimanale del sacco grigio è diventata, ormai, quindicinale, a fronte dell’intensificazione del passaggio per la raccolta della plastica, che avviene, appunto, settimanalmente.
L’obiettivo del progetto è quello di «migliorare la qualità di vita di chi vi risiede, lo stato di manutenzione delle parti comuni dei palazzi, delle zone verdi e degli orti urbani; prevenire situazioni di conflitto e di tensione, tramite l’aumento della socializzazione e della conoscenza reciproca; avviare forme di mediazione comunitaria; contrastare e ridurre le situazioni di morosità, il degrado, il senso di marginalità e di insicurezza; promuovere l’autogestione come strumento, anche culturale, di cura e rispetto del proprio ambiente e, non ultimo, averne rispetto cominciando dall’abc, ossia da una pratica corretta della differenziazione dei rifiuti».
Quindi la diffusione delle buone pratiche in materia di differenziazione dei rifiuti, come precisano da AEMME, è diventata «materia del progetto Valverde, nella consapevolezza che la dignità di un quartiere passa anche dall’impegno che i residenti profondono, ogni giorno, per mantenerne il decoro».
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