Un lenzuolo bianco e un minuto di silenzio, Rescaldina ricorda Giovanni Falcone
Rescaldina appenderà un lenzuolo bianco al balcone del municipio e osserverà un minuto di silenzio alle 17.57 per celebrare la Giornata della Legalità
23 maggio 1992, ore 17.57. Sull’autostrada A29, all’altezza di Capaci, esplode una bomba da 500 chili di tritolo piazzata da Cosa Nostra per uccidere il magistrato Giovanni Falcone. Insieme a lui saltarono in aria la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Solo due mesi dopo in via D’Amelio a Palermo farà la stessa fine anche il suo collega Paolo Borsellino, insieme agli agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traiana. Per ricordare il loro sacrificio e mantenere viva la memoria di quelle stragi, oggi il 23 maggio è diventato la “Giornata della Legalità”, simbolo di legalità, onestà e coraggio.
Per celebrare la ricorrenza, Rescaldina ha deciso di raccogliere l’invito della “Fondazione Falcone” di appendere un lenzuolo bianco al balcone del municipio e osservare un minuto di silenzio proprio alle 17.57, l’ora in cui l’autostrada si è aperta in due portandosi via un pezzo della migliore Italia. «Invitiamo la cittadinanza a fare altrettanto – sottolinea l’amministrazione -, ad appendere un lenzuolo bianco e ad osservare un momento di raccoglimento alle 17.57, come segnale di vicinanza e gratitudine a tutte quelle persone che ancora oggi sono in prima linea per lottare contro la criminalità organizzata».
Alla stessa ora sul canale YouTube e sulla pagina Facebook de La Tela, l’osteria sociale nata in un bene sottratto alla criminalità organizzata, e del Comune andrà in onda “Parole e musica per non dimenticare”, un video di musica e parole in ricordo di Giovanni Falcone e di tutti quelli che si battono contro tutte le mafie, con un contributo di Libera Palermo dal luogo dell’attentato.
«In questa lotta è indispensabile scegliere da che parte stare, non abbiamo alternative, perché in questi casi le terre di mezzo non sono altro che il miglior terreno di nutrimento per l’avanzata indisturbata della criminalità – aggiungono da Piazza Chiesa -. Anche un solo simbolo può aiutare ad identificare la nostra scelta e caratterizzarci come componenti di quella comunità che non si arrende e che ha deciso da che parte stare. E insieme noi possiamo vincere, perché siamo di più e perché siamo più forti, tutti noi, insieme alle migliori forze dello Stato, prendendo ad esempio gli ordinari gesti quotidiani di coraggio, di oggi e di ieri. Le mafie sono il rigurgito che risale dai peggiori istinti dell’essere umano: predazione, speculazione, egoismo, arroganza, disprezzo, ingiustizia, dominio dell’essere umano sull’essere umano, ma, come ricordava Giovanni Falcone “La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine”. Uniamo i nostri ordinari gesti quotidiani per far sì che questa fine arrivi il prima possibile».
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