Il sindaco va dal prefetto per dire «No» alla chiusura delle due filiali di Garbatola e Sant’Ilario
Il sindaco Massimo Cozzi ha incontrato il prefetto di Milano per spiegare la propria contrarierà sulla chiusura di due sportelli nervianesi
«No alla chiusura dello sportello della Banca Popolare di Milano presente a Garbatola e della filiale Banca San Paolo a Sant’Ilario». Il sindaco di Nerviano Massimo Cozzi ieri, venerdì 14 maggio, ha incontrato il prefetto di Milano per spiegare la propria contrarierà sulla chiusura dei due sportello nervianesi. Con il primo cittadino Cozzi c’erano anche i sindaci di Robecchetto e di Induno.
«Siamo stati ricevuti dal prefetto di Milano – spiega il sindaco Cozzi -. Durante il colloquio ho illustrato tutti i disagi che il territorio di Nerviano accuserà a causa della chiusura della filiale della BPM e dello sportello della banca San Paolo. Una situazione che stanno vivendo diversi Comuni. Difatti, questo è un fenomeno che sta colpendo tutto il territorio dell’Alto Milanese. Già perchè anche nei prossimi mesi saranno diverse le banche che chiuderanno i propri sportelli. La situazione che si verrà a creare determinerà un fortissimo disagio per i residenti soprattutto per le persone anziane, per le categorie fragili e per le attività commerciali. Mancherà un presidio importante».
Anche a Canegrate perderà una filiale: sabato 5 giugno lo sportello della Banca San Paolo che si trova in centro chiuderà i battenti. In questo caso il sindaco Roberto Colombo sta cercando di ottenere gli spazi in comodato d’uso così da poter evitare situazioni di degrado.
«Il Prefetto ci ha garantito che si interesserà dei due gruppi bancari per capire se ci sono possibilità per evitare o perlomeno contenere il più possibile le problematiche di disagio – afferma il sindaco Cozzi -. Abbiamo inoltre approfondito altre tematiche relative alle nostre comunità riguardanti ad
esempio la sicurezza ed il lavoro. Abbiamo sviscerato quest’ultimo tema soprattutto in relazione ai
problemi che i nostri esercizi commerciali hanno dovuto e devono ancora affrontare in conseguenza delle norme relative alla pandemia che purtroppo stiamo vivendo ormai da più di un anno: anche su questi temi abbiamo trovato grande attenzione e disponibilità. Siamo consci che sarà estremamente difficile riuscire a far cambiare idea ai due gruppi bancari i quali, da aziende private, ragionano con la logica del profitto, dell’economicità e non con quella del servizio da offrire alle comunità ma, ci abbiamo messo e continueremo a mettere tutto il nostro impegno e tutte le nostre capacità per cercare di risolvere il problema che stiamo affrontando».
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.