Ex Rede di Parabiago: musei, piazza sospesa, teatro e biblioteca tra le idee per l’edificio ponte
Futuro dell'edificio ponte dell'area ex Rede al centro dei lavori della commissione lavori pubblici, che prossimamente effettuerà anche un sopralluogo
Biblioteca, musei, teatro, coworking, uffici comunali, spazi per l’imprenditoria e per i bambini, perfino una piazza sospesa. È ancora tutto da scrivere il futuro dell’edificio ponte dell’area ex Rede di Parabiago, che in base al piano attuativo presentato dalla proprietà e approvato dal consiglio comunale la scorsa estate sarà ceduto al comune nell’ambito dell’intervento di riqualificazione del quadrilatero da 33mila metri quadri che ha fatto la storia della calzatura. Le idee, però, sia alla maggioranza guidata dal sindaco Raffaele Cucchi, sia alle opposizioni, non mancano e nei giorni scorsi sono finite sul tavolo della commissione lavori pubblici, chiamata ad iniziare ad abbozzare le ipotesi per il domani della struttura in attesa dell’intervento dei progettisti e di un prossimo sopralluogo.
L’edificio ponte è in realtà un insieme di cinque edifici, la cui realizzazione è iniziata alla fine degli anni ’50: la progettazione risale al 1958, mentre tra il 1959 e 1964 sono stati i cinque corpi di fabbrica che in totale coprono una superficie di 12.500 metri quadri su tre piani. E la possibilità di “ridisegnarlo” è per Parabiago un’occasione più unica che rara per cambiare davvero volto alla città, tanto che l’edificio è finito anche al centro del progetto presentato alla Città Metropolitana in vista del bando nazionale per la qualità dell’abitare.
Nei piani del sindaco Cucchi e della sua maggioranza l’edificio diventerà «un luogo di centralità delle funzioni civiche omnicomprensiva – come ha spiegato il primo cittadino in commissione -: anche per le sue dimensioni, riteniamo che abbia un carattere che va al di là delle funzioni necessarie per la comunità di Parabiago e che possa diventare un polo attrattivo per una comunità più vasta, vista anche la posizione, i collegamenti ferrroviari, ciclabili e con i mezzi del trasporto pubblico locale e la presenza nelle vicinanze di due istituti superiori». In questa direzione, le idee che la coalizione al governo della città porterà al vaglio dei progettisti spazieranno dalla sala teatro alla piazza sospesa, che con una serie di gradinate colleghino il centro e la nuova area che nascerà sulle ceneri della ex Rede. Di certo l’amministrazione punta ad un ambiente «molto flessibile», che permetta all’edificio di «avere una funzione di traino di tutti gli altri spazi» presenti nei dintorni, dalla Villa Corvini all’attuale sede della biblioteca, che potrebbe traslocare proprio nell’edificio ponte.
Il Partito Democratico, che già la scorsa estate aveva bocciato il progetto complessivo per la riqualificazione dell’area ex Rede e ancora oggi non nasconde la sua preoccupazione per la sostenibilità economica del progetto, come ha spiegato il consigliere Giorgio Nebuloni punta su un «polo della conoscenza» con spostamento e ampliamento della biblioteca, raggruppamento dei musei dal Museo Carla Musazzi all’Ecomuseo del paesaggio ipotizzando un nuovo «Museo dell’industria Parabiaghese», spazi per la formazione con una sede per l’università della terza età e aule per le attività formative, una sala teatro e cineforum e almeno due sale polifunzionali da concedere su richiesta per le attività delle associazioni. Sempre per le associazioni spazi, poi, i Dem pensano anche a spazi in condivisione per le associazioni culturali, aree espositive per mostre e fiere e spazi per il co-working, magari destinati a «nuove imprenditorie che possono nascere nell’ambito di progetti anche guidati dall’ente pubblico».
RiParabiago, invece, che come il Partito Democratico è da sempre scettica rispetto al progetto di riqualificazione del quadrilatero, non nasconde dubbi anche sulla «lista di possibilità per ora proposta dal sindaco fin troppo nutrita» e preferirebbe «avere più chiare le priorità della giunta anche ai fini di avere una più compiuta visione del centro»: un esempio su tutti lo spostamento di servizi, che la civica vorrebbe fosse frutto di «una scelta giustificata» per «non rischiare invece di andare a impoverire ancora i servizi nelle frazioni». Tra le proposte avanzate da Giuliano Rancilio e i suoi, che hanno evidenziato «l’importanza di inserire dei servizi per garantire la sostenibilità economica dell’edificio, dalla possibilità di avere una caffetteria, all’opportunità che gli spazi vengano affittati per attività quali il co-working» c’è quella di una “passeggiata dei parabiaghesi” che al momento manca in città: «il piano più basso del ponte – ha spiegato Rancilio – potrebbe essere in parte adibito ad esempio a galleria per proporre un passaggio esteticamente suggestivo tra la vecchia centralità e la nuova area ex-Rede».
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.