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Spaccatura nel centrodestra a Busto Garolfo, scontro tra il capogruppo Pirazzini e la consigliera Lunardi

Sempre più distanti le posizioni del capogruppo Angelo Pirazzini e della consigliera Sabrina Lunardi. Nel gruppo si intravede il rischio di una vera e propria spaccatura

centrodestra busto garolfo

A Busto Garolfo volano gli stracci nel centrodestra, con le posizioni del capogruppo in consiglio comunale ed ex candidato sindaco Angelo Pirazzini e della consigliera Sabrina Lunardi che sembrano sempre più lontane e lasciano intravedere il rischio di una vera e propria spaccatura nel gruppo di opposizione.

La pietra dello scandalo è stata la commissione Area Assetto del Territorio dello scorso 8 aprile, convocata in presenza anche su richiesta della consigliera Sabrina Lunardi che ha poi però disertato la riunione spiegando, nella successiva seduta di consiglio comunale, di non aver visto per tempo la comunicazione e di aver avuto altre impegni che non le hanno permesso di raggiungere i colleghi per tempo quando è stata contattata telefonicamente. Con tanto di duro scontro verbale sia con alcuni consiglieri e assessori, che hanno riportato una diversa ricostruzione dei fatti, sia con il presidente del consiglio comunale, Francesco Binaghi, che ha ricordato come «la partecipazione al consiglio e alle commissioni» sia «un dovere», sottolineando che «rappresentare i cittadini è un onore e quando si è investiti di un onore lo si mette al primo posto».

Già in consiglio comunale la spaccatura tra le diverse anime del centrodestra era stata palpabile, con il capogruppo di opposizione Angelo Pirazzini che aveva detto a chiare lettere di non essere «contento» di quanto stava succedendo: «Speravo di non vedere uno spettacolo di questo tipo – aveva commentato l’ex sindaco, non nascondendo la «grande amarezza» provocata dal contesto – e davanti a questa situazione mi trovo a dover fare una scelta», astenendosi poi dal votare il punto in discussione. Posizione poi condivisa anche dai consiglieri Massimo Luoni e Patrizia D’Elia.

E il suo malcontento l’ex primo cittadino non l’ha nascosto nemmeno fuori dal consiglio comunale, chiedendo alla consigliera Lunardi di «fare un passo indietro nella sua attività politica e di prendere una pausa riflessiva per riacquisire, politicamente parlando, la serenità persa, necessaria per affrontare problemi complessi come quelli del nostro paese». «Già da tempo l’atteggiamento eccessivamente oltranzista, sterilmente parlando però, della consigliera Lunardi, ha messo in difficoltà la credibilità del gruppo – ha spiegato Pirazzini -: spesso ha portato gli stessi argomenti reiterando motivazioni che erano state più volte contestate dall’amministrazione nel processo oppositivo, non portando a nulla se non a peggiorare i rapporti tra le due fazioni politiche. Nel caso specifico (quello della mancata presenza in commissione, ndr), Lunardi ha commesso alcuni errori dal punto di vista della correttezza, dell’etica politica e della responsabilità nei confronti dell’amministrazione, dell’istituto stesso del consiglio comunale e dei rapporti tra i vari attori che ne fanno parte, compresi quelli del suo stesso gruppo». Errori che però per Pirazzini non sono che la “ciliegina sulla torta” in «un processo che dura da diverso tempo e che pian piano ha minato sia la credibilità del nostro gruppo, sia la credibilità di Lunardi nel gruppo. Non è mio costume difendere a spada tratta a prescindere, davanti all’evidenza posso mitigare ma non nascondere la verità: non è nel mio stile, non è nello stile di chi sta con me e nemmeno in quello del nostro elettorato».

Parole, quelle del capogruppo di opposizione, che la consigliera Lunardi ha definito «deliranti». Di passi indietro, insomma, non se ne parla, e nemmeno di dimissioni. «Non darò le dimissioni, non sono come lui: io non abbandono i cittadini come ha già fatto Pirazzini nella precedente tornata elettorale, che rinunciò, non avendo vinto, a rappresentare i suoi elettori – è la secca replica di Lunardi -. Intendo onorare il mio impegno e rappresentare i cittadini che mi hanno votata per portare avanti il nostro programma elettorale. Ricordo a Pirazzini che, in due anni di mandato, non è stato in grado di presentare nessuna proposta, nessuna interrogazione od interpellanza: la sua presenza in consiglio è stata caratterizzata dall’assoluto silenzio, salvo prendere le distanze nei confronti dei suoi consiglieri, disattendendo quanto viene deciso nelle riunioni di pre-consiglio e in una commissione ha quasi aggredito un commissario. Pirazzini è stato votato per rappresentare quei cittadini che ritenevano il nostro programma e gruppo alternativo e non succube e appiattito sulle posizioni della maggioranza».

«Comprendo che è difficile fare opposizione dovendo studiare e leggere tutti i documenti per controllare, dibattere e confrontarsi, ma questo è il nostro ruolo, facendo valere le nostre ragioni, che a volte sono differenti da quelle proposte dalla maggioranza – aggiunge la consigliera -. È quello che ho sempre fatto, approfondendo gli argomenti e presentando anche interrogazioni e proposte con delle mozioni. Se Pirazzini non è in grado di ascoltare, aggregare, di portare avanti il nostro programma elettorale è lui che dovrebbe dimettersi, e, visto che ha preso le distanze dai partiti che lo hanno sostenuto in campagna elettorale, scegliere se uscire dal gruppo e costituirne uno suo o entrare nella maggioranza, sempre che lo vogliano. Mi trovo, mio malgrado, in una polemica sterile ed assurda, in cui si antepone l’ego personale al bene comune. Il mio impegno è quello di difendere e tutelare gli interessi dei cittadini e della nostra comunità ed è quello che ho fatto e continuerò a fare con serietà, passione e dedizione».

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Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 13 Maggio 2021
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