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A Rescaldina nel 2020 pagato solo il 43% delle multe. Il M5S: «C’è un problema sociale»

A Rescaldina nel 2020 sanzioni per 189mila euro ma pagamenti per soli 82mila: solo il 43% di chi ha ricevuto una multa l'ha poi anche saldata

multa

Sanzioni per 189mila euro, ma pagamenti per soli 82mila: a Rescaldina nel 2020 solo il 43% di chi ha ricevuto una multa l’ha poi effettivamente anche saldata, mentre la maggioranza ha deciso di lasciarle nel cassetto come se niente fosse. Il dato, che comunque è passibile di qualche aggiustamento dal momento che le sanzioni comminate a fine anno potrebbero essere state riscosse nel 2021, è finito al centro del dibattito nato tra i banchi del consiglio comunale per l’approvazione del bilancio consuntivo, con il Movimento 5 Stelle che ha parlato espressamente di «problema sociale».

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«Per le sanzioni la cifra messa a bilancio è di 189mila euro, mentre l’accertato è drammaticamente più basso: 82mila euro – ha sottolineato il capogruppo pentastellato Massimo Oggioni -. Significa che solo il 43% dei cittadini che ricevono una multa paga. L’eccezione è colui che paga, mentre in un paese sano l’eccezione dovrebbe essere che ci sia qualcuno che non paghi: non possiamo tollerare che succedano queste cose. Se andiamo ad analizzare lo spaccato di come si compone questa voce, vediamo che anche le imprese vengono colpite da sanzioni ma nell’80% dei casi pagano, mentre il semplice cittadino è assolutamente inadempiente. È un dato allarmante, che ci dice che pensiamo di essere furbi: significa che non ci riconosciamo nelle regole di questa comunità e che c’è un problema sociale, e credo che come consiglio comunale dovremmo interrogarci sul perché succedano queste cose. Non è un problema che riguarda solo il nostro paese, ma non è una scusa per non occuparcene. È una situazione che si ripete tutti gli anni e gli arretrati hanno raggiunto la cifra di mezzo milione di euro: soldi che dovrebbero essere a disposizione dei cittadini e invece non ci sono e si tradurranno in una mancanza di qualche servizio».

Anche il centrodestra ha rincarato la dose, sottolineando la necessità di educare la cittadinanza al rispetto delle regole: «L’amministrazione si vanta di aver aumentato in modo sproporzionato le contravvenzioni al codice della strada, considerando anche le limitazioni del traffico nel 2020 causa Covid-19 – ha sottolineato il consigliere Ambrogio Casati -: multe che poi vengono incassate per meno della metà e che quindi non servono né a responsabilizzare i comportamenti degli utenti della strada, né ad incrementare le entrate nelle casse comunali. Il compito di un’amministrazione consapevole è invece educare ed indirizzare al rispetto delle norme».

Il problema, però, è più ampio rispetto ai confini del paese e chiama in causa l’intero sistema. «Il problema sociale c’è e nessuno può nasconderlo – ha replicato l’assessore alla Polizia Locale, Gianluca Crugnola -. È giusto anche dire che nel nostro caso il 43% è un dato comunque al di sopra della media della nostra zona, ma ciò non toglie che ognuno debba pensare a come migliorare la propria situazione. C’è anche da dire però che non si può intervenire su queste cose con un’azione slegata dal contesto sociale: una singola amministrazione di fronte ai mancati pagamenti sulle sanzioni può fare veramente poco se non sollecitare gli utenti, fermo restando poi che se si mandano le cartelle e si tenta la riscossione coattiva ci si sente dire che l’amministrazione tartassa i cittadini e li colpisce in un periodo in cui già le cose non vanno bene e anche su questo si crea un cortocircuito. Non è detto poi che non ci sia del verbalizzato a fine 2020 che è stato riscosso ad inizio 2021: il dato andrebbe contestualizzato su un consuntivo consolidato».

«Il ruolo della Polizia locale deve essere educare prima che sanzionare – ha aggiunto Crugnola – e non c’è assolutamente un atteggiamento vessatorio, la volontà di fare cassa a tutti i costi o di colpire il cittadino che sbaglia. Molte volte i cittadini vengono prima redarguiti e poi si passa alla sanzione nel caso di reiterazione, oppure, come nel caso che ha fruttato il maggiore introito sul 2020, ovvero la nuova telecamera in via Bossi, c’è stata una precisa scelta di sanzionare una volta: dal momento in cui viene comminata la sanzione a quello in cui cittadino la riceve, la sanzione non viene reiterata».

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Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 10 Maggio 2021
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