Urla e bivacchi in piazza Francesco della Croce a Dairago, i residenti: «La notte non si dorme»
L'amministrazione, che si è confrontata più volte con i residenti, ribadisce che i controlli vengono effettuati e spiega i motivi per cui è contraria a recintare l'area giochi
Urla e bivacchi nelle ore serali in Piazza Francesco della Croce a Dairago. La denuncia arriva da un gruppo di residenti che lo scorso anno ha dato vita al Comitato di Piazza Francesco della Croce proprio per venire a capo della situazione ma, nonostante le segnalazioni rivolte all’amministrazione e alle Forze dell’Ordine, si ritrova ancora al punto di partenza.
«Decine e decine di ragazzi e ragazze, incuranti delle norme anti-Covid, senza mascherina, assembrati con musica ad altissimo volume, urlano fino all’una di notte ed oltre, bivaccano e mangiano lasciando ogni tipo di rifiuto, fumano e bevono, salgono sui giochi dei bimbi, rompono le panchine e gli stessi giochi e ci urinano pure sopra – sbottano esasperati i componenti del comitato -! Sopportiamo questa situazione da oltre 13 anni e a nulla sono serviti incontri con sindaci, Forza dell’Ordine e, ultimamente, avvocati da noi pagati. L’attuale sindaco Paola Rolfi, a cui abbiamo chiesto di recintare il parco per poter dormire la notte, ci ha risposto che “recintare sposterebbe altrove il problema” e ci ha detto di chiamare le Forze dell’Ordine tutte le sere: per lei il problema non esiste, per noi che viviamo qui, sì».
I sopralluoghi nell’area della piazza, però, vengono effettuati, e l’ipotesi della recinzione lascia più di un dubbio all’amministrazione. «Ho avuto modo di interloquire più di una volta con i residenti di alcune abitazioni della piazza, inizialmente rappresentati da un avvocato, che mi hanno ripetutamente richiesto di recintare la sola area giochi – spiega la prima cittadina, che sottolinea di non aver mai ricevuto comunicazioni ufficiali in relazione alla nascita del comitato -. A queste persone ho spiegato come la recinzione della sola area giochi interesserebbe solo un’esigua porzione della piazza, ovvero circa 1.400 metri quadrati su una superficie complessiva di 9mila metri quadri. Tale proposta non rappresenta dunque una soluzione alla problematica di alcuni comportamenti poco civili, ma soprattutto confinare i bambini in un’area giochi ristretta e recintata sarebbe una sconfitta, innanzitutto educativa, per tutta la comunità: i bambini hanno bisogno di spazi aperti, di correre e giocare, non di essere confinati all’interno di un recinto. È con questo obiettivo che abbiamo messo a loro disposizione tutta l’area verde, coprendo quell’orribile buco che da oltre un decennio arrecava degrado a tutta l’area. Per quanto riguarda il mancato rispetto delle misure anti-Covid, in orario diurno la Polizia Locale e anche la Protezione Civile effettuano dei sopralluoghi, mentre per quanto riguarda le eventuali violazioni del coprifuoco ho correttamente invitato tali persone a segnalare le violazioni alle Forze dell’Ordine».
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