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Marco Letta, vicecommissario della Polizia Locale di Parabiago, Cavaliere della Repubblica

Marco Letta, vicecommissario della Polizia Locale di Parabiago, è stato insignito dell'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana

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Marco Letta, vicecommissario della Polizia Locale di Parabiago, è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italia. Il riconoscimento è stato concesso dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con proprio decreto lo scorso 27 dicembre in occasione della ricorrenza della promulgazione della Costituzione, una delle due date, insieme alla ricorrenza della fondazione della Repubblica del 2 giugno, in cui ha luogo la concessione, eccezion fatta per quelle motu proprio, quelle legate alla cessazione dal servizio dei pubblici dipendenti e quelle accordate a stranieri che possono avvenire in qualunque data.

Classe 1981, Marco Letta ha alle spalle una laurea in scienze dell’amministrazione e una in scienze dei servizi giuridici, due lauree magistrali in scienze politiche e di governo e in giurisprudenza e una carriera ormai ventennale nelle fila della Polizia Locale, iniziata proprio a Parabiago nel 2001 come agente e passata poi per Verona e Villa Cortese prima del ritorno nella città della calzatura come vicecommissario. Ora per lui sono arrivate le insegne verdi e rosse.

Essere nominato Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica non è cosa di tutti i giorni. Che effetto ha fatto ricevere la lettera?
Questa onorificenza viene conferita a seguito di segnalazione agli Uffici competenti del soggetto ritenuto meritevole da parte di un altro soggetto, solitamente già insignito dello stesso titolo o di un titolo superiore. Circa due anni fa sono stato formalmente informato dell’avvenuta segnalazione a mio favore. Speravo di poter raggiungere questo traguardo che mi onora tantissimo e mi lusinga grandemente, ma non credevo che il conferimento potesse avvenire proprio ora, dato che, per le molteplici vicissitudini legate alla pandemia da Covid-19, credo ci sarebbero state moltissime altre persone, come medici e infermieri, che, soprattutto per il loro impegno contestuale al momento che attraversiamo, avrebbero avuto molti più requisiti di me. Ricevere, pochi giorni fa, la comunicazione ufficiale del conferimento mi ha stupito e, proprio per questo, mi ha emozionato tantissimo. L’emozione di ricevere la comunicazione del riconoscimento è stata grandissima e davvero indescrivibile e, ammetto, ho impiegato diversi minuti a capire che la lettera che stavo leggendo era reale e non frutto della mia immaginazione, e a comprendere il reale contenuto della comunicazione che mi era stata inviata.

Cosa significa essere diventato Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica?
L’onorificenza che mi è stata riconosciuta ha un forte valore di sprone per me perché, oltre a essere naturalmente il riconoscimento e l’apprezzamento per tutto quanto ho fatto fino a oggi, sarà sicuramente lo stimolo per continuare a fare ancora di più e ancora meglio in tutti gli ambiti che mi hanno visto fino a oggi coinvolto in prima persona.

La nomina arriva a valle di un anno complicato per la Polizia Locale. Come ha vissuto questi ultimi mesi?
L’ultimo anno, dallo scoppio della pandemia, è stato davvero complicato per la Polizia Locale in considerazione delle numerosissime e diverse attività che ci sono state richieste e che ci hanno visto costantemente impegnati sia nel controllo che nella prevenzione che, purtroppo, nella repressione dei comportamenti vietati. È stato sicuramente molto impegnativo e faticoso essere presenti ancora più costantemente del solito e essere pronti e reattivi rispetto a una problematica tanto grande cui, francamente, non eravamo pronti ma a fronte della quale abbiamo e siamo riusciti a trovare le giuste risposte che, anche se a volte non condivise da tutti i cittadini, ci hanno permesso di cercare di limitare le problematiche e alleviare le difficoltà. Dover passare dal controllo del rispetto dei divieti, alla consulenza telefonica per i tantissimi dubbi e le più disparate necessità dei singoli, al rapporto telefonico con soggetti colpiti dal virus e che in molti casi avevano subito lutti familiari a causa del Covid non è stato sempre facile e, soprattutto nei rapporti con gli utenti colpiti più direttamente dagli effetti della pandemia, è stato emozionalmente toccante. Personalmente sono stati mesi davvero intensi e impegnativi che ho vissuto con il dubbio di non poter essere sempre davvero di aiuto e con la voglia di porre in essere azioni che, su tutti i fronti, fossero davvero efficaci, per quanto possibile.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 26 Aprile 2021
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