La protesta delle mamme di Parabiago si allarga: «La scuola in presenza è fondamentale»
Davanti all'Istituto Comprensivo Alessandro Manzoni i genitori hanno dato voci ai bambini che sono stati privati del loro diritto di crescere imparando nonostante il pieno rispetto dei protocolli attuati a scuola. Presente il sindaco Raffaele Cucchi
La protesta delle mamme di Parabiago si allarga. Linda, Laura, Francesca, Sara, Cinzia, Pamela, Gaia, Donatella, Alessandra, Barbara e
Daniela domenica mattina davanti all‘Istituto Comprensivo Alessandro Manzoni hanno «dato voce ai bambini che sono stati privati del loro diritto di crescere imparando, nonostante il pieno rispetto dei protocolli attuati a scuola».
«La DAD non è scuola»: da Parabiago genitori e bambini chiedono di tornare in classe
«Come genitori – è il commento delle mamme che hanno manifestato per chiedere il ritorno in classe dei loro figli con un pensiero particolare rivolto ai ragazzi più grandi che alle superiori non sono più tornati – crediamo fortemente nell’importanza di una didattica in presenza al fine di garantire a tutti i bambini le stesse opportunità. Ci auguriamo che il nostro appello venga supportato e divulgato il più possibile. A chi amministra dall’alto chiediamo di provare ad ascoltare le voci dei bambini e dei ragazzi che hanno perso la loro socialità».
Alla manifestazione era presente anche il sindaco di Parabiago, Raffaele Cucchi: «Questo è un problema sentito da molte famiglie: l’anno scorso abbiamo investito molto sui nostri Istituti per garantire un rientro in sicurezza e ci spiace che tutto questo non sia stato tenuto in considerazione da chi amministra a livello centrale. Penso che ogni realtà ha la propria storia ed è giusto che se le scuole rispettano le caratteristiche dettate dal Ministero possano restare aperte anche in zona rossa. Mi domando perchè dove ci sono le condizioni di sicurezza non si possano fare rientrare in classe gli alunni. Andare a scuola è fondamentale per una crescita serena e come amministratori siamo vicini ai nostri giovani».
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