Parabiago dice “no” a tamponi rapidi e purificatori d’aria nelle scuole: bocciate le proposte Dem
Doppia bocciatura in consiglio comunale per le proposte avanzate nei mesi scorsi dal PD per tamponi rapidi agli studenti e purificatori di aria nelle scuole
Niente purificatori d’aria in classe né tamponi rapidi per gli studenti delle scuole di Parabiago: doppia bocciatura per le proposte avanzate nei mesi scorsi dal Partito Democratico durante l’ultima seduta del consiglio comunale cittadino, come peraltro l’amministrazione aveva già anticipato ai consiglieri Dem con risposte scritte.
Lettera aperta al sindaco di Parabiago: «Tamponi rapidi per studenti di medie ed elementari»
L’idea di uno screening con tamponi antigenici, arrivata in Piazza della Vittoria sotto forma di lettera aperta firmata anche dal medico Paolo Slavazza e dalla ricercatrice Alessia Lai, puntava ad «un intervento mirato per permettere agli scolari di poter continuare a frequentare in sicurezza le lezioni, in presenza e senza ulteriori interruzioni». «Sappiamo che il comune non ha competenza sanitaria, e infatti abbiamo sottolineato la necessità di acquisire un parere da ATS per un coordinamento delle operazioni – ha sottolineato la capogruppo del PD Ornella Venturini -. Gli esempi di fattibilità di test rapidi ci hanno però confortato circa la possibilità di poter almeno discutere del problema con un confronto tra le parti. La lettera non voleva essere strumentale, altrimenti avremmo utilizzato lo strumento politico della mozione che probabilmente non sarebbe stata approvata. Lo scopo era presentare una proposta che potesse trovare la collaborazione dell’amministrazione per sottoporre bambini e ragazzi a questi test permettendo il tracciamento tempestivo dei soggetti positivi e garantendo maggiore serenità alle famiglie, certi dell’importanza di un’azione preventiva che anticipasse il virus anziché rincorrerlo».
Parabiago, il PD propone i purificatori dell’aria per le scuole
Stesso obiettivo di fondo anche per la proposta di installare purificatori d’aria nelle aule. «Siamo stati sollecitati a questo intervento da parte di alcuni genitori, che hanno verificato in rete il crescente numero di scuole che andava ad installare questi apparecchi – ha spiegato il consigliere Giorgio Nebuloni -. Abbiamo fatto tutte le verifiche del caso, non ultimo constatando l’efficacia dell’impianto stesso e l’assenza di un qualsiasi impianto di ventilazione nelle aule scolastiche della nostra città. Nessuna volontà strumentale, ma solo quella di mettere in atto tutte le misure anche non indispensabili ma utili per ridurre il rischio di contagio».
Il Partito Democratico, però, ha incassato un doppio “no”. Per i tamponi rapidi «la richiesta è di dare una risposta ad una lettera aperta, certamente anticipata ma mai protocollata all’ente – ha replicato il sindaco Raffaele Cucchi -: una modalità sicuramente poco istituzionale e strumentale, volta a creare aspettative verso la cittadinanza anziché ad informarla sulle corrette misure da adottare. Il comune non ha competenza ad effettuare trattamenti sanitari. Voi chiedete al comune di farsi carico di acquistare test rapidi con risorse dell’ente e di affidare la gestione dei relativi presidi sanitari, installati fuori dalle scuole, a figure sanitarie: un’operazione che richiederebbe una permanenza di attesa fuori dalla scuola dei bambini e dei loro genitori di circa venti minuti. Per di più la Regione, che ha specifiche competenze in merito alla gestione ed organizzazione dei servizi sanitari, ha dato indicazione per l’utilizzo dei test antigenici rapidi in ambito extra servizio sanitario regionale, ovvero solventi. La norma indica che i test rapidi possono essere avviati per attività produttive, attività ambulatoriali extra servizio sanitario regionale e farmacie, e pertanto in alcun modo in strutture provvisorie, nemmeno a spot su iniziativa dei singoli comuni. Abbiamo comunque contattato ATS che ci ha riferito che il servizio sanitario garantisce test rapidi solo per alcune categorie e che fino ad oggi non hanno mai rilevato la necessità di attivare campagne di screening per alunni delle scuole: pertanto se l’amministrazione intende farlo deve essere motivata la necessità – per esempio per la presenza di un focolaio – e deve sostenere i costi economici del monitoraggio. Effettuiamo un monitoraggio settimanale sulla situazione delle scuole e non rileviamo un numero di classi in quarantena tale da sospettare che i nostri istituti scolastici siano fonte di focolai».
Pollice verso anche per i purificatori d’aria. «L’amministrazione comunale, per la riapertura delle attività scolastiche, educative e formative, ha rispettato quanto dettato dal Ministero dell’Istruzione – ha ribadito Cucchi -. Allo stato attuale della situazione si intende proseguire nel rigore letterale delle indicazioni sanitarie formulate dal Comitato Tecnico Scientifico nelle quali non sono menzionati i purificatori d’aria».
Dai banchi del PD non è mancata una stoccata per la maggioranza. «Ancora siamo lontani da quell’apertura alla collaborazione auspicata durante il primo consiglio comunale, collaborazione che in alcuni casi abbiamo dato in modo fattivo – ha commentato Venturini -. Ancora non siamo riusciti a varcare anche virtualmente quella porta che il sindaco ha dichiarato che sarebbe rimasta aperta per le proposte delle minoranze».
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