Rescaldina, centrodestra: «Torniamo ai consigli comunali in aula». Ma il sindaco frena
Almeno per il momento la modalità indicata dalla Prefettura per lo svolgimento dei consigli comunali, salvo eccezioni, è quella da remoto
A Rescaldina dai banchi del centrodestra arriva una “mozione d’ordine” per riportare il consiglio comunale in aula. A stretto giro di posta dal ritorno della Regione in “arancione”, il neoconsigliere Ambrogio Casati ha chiesto a sindaco e giunta di tornare alle riunioni in presenza.
«Noi consiglieri del Centrodestra Unito non riteniamo positivo il consiglio comunale a distanza – ha sottolineato il segretario della sezione cittadina della Lega -. Ovviamente conosciamo i problemi che la Nazione, il paese e tutti noi stiamo vivendo e i motivi gravissimi che costringono a questa soluzione, però negli ultimi tempi abbiamo visto sia alla Camera che al Senato dibattiti in presenza. Facendo le debite proporzioni, riteniamo che anche a Rescaldina si possa svolgere il consiglio comunale in presenza. La nostra aula consiliare è abbastanza capiente: si potrebbero rimuovere le sedie riservate ai cittadini, che purtroppo non possono partecipare, aggiungere dei tavoli e prolungare i fili dei microfoni per le registrazioni. In questo modo, con tutte le precauzioni del caso come mascherine, guanti, controllo della temperatura e sanificazione, si potrebbe svolgere il consiglio comunale in presenza».
Il parlamentino, però, almeno per ora continuerà a riunirsi in videoconferenza. Non solo e non tanto per le perplessità espresse dal segretario e dal presidente del consiglio comunale rispetto alla mozione d’ordine, che per Gasparri sarebbe stata da presentare in conferenza dei capigruppo, ma proprio a causa dell’emergenza sanitaria. «Non più di un mese fa i sindaci, come Conferenza dei Sindaci dell’Alto Milanese, hanno sottoposto un quesito alla Prefettura proprio in relazione alle modalità di svolgimento dei consigli comunali – ha spiegato il primo cittadino, Gilles Ielo -: per adesso il prefetto indica come modalità da prediligere quella da remoto a meno che non ci siano particolari ed eccezionali motivazioni. Anche noi auspichiamo di tornare quanto prima ai consigli comunali in presenza: c’è un’altra atmosfera e un altro modo di rapportarsi. Sicuramente la videoconferenza come tutte le cose ha pro e contro, ma non è quello a cui siamo abituati».
La questione nelle scorse settimane è stata dibattuta anche in consiglio comunale a Legnano, dove era stata la civica di centrodestra che ha sostenuto Carolina Toia alle ultime elezioni a richiedere con toni “colorati” il ritorno in aula, ricevendo dal primo cittadino la stessa risposta arrivata in Piazza Chiesa: si tornerà in aula appena possibile, ma per adesso non ci sono ancora le condizioni per farlo.
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