«I lavoratori sono stufi, da mesi chiediamo che la raccolta dei rifiuti avvenga in modo più adeguato ma finora non è cambiato nulla». La denuncia arriva da Alessandro Firenze e Antonio Davanzo, sindacalisti di Fit-Cisl e Fiadel dopo mesi di comunicazioni e confronti con la cooperativa Idealservice, che si occupa appunto della raccolta dei rifiuti per conto del Consorzio dei Navigli, gestore del servizio di igiene urbana in 22 comuni dell’Alto Milanese.

«Abbiamo cercato un punto di incontro sui temi della salute e della sicurezza per quanto riguarda l’attività di raccolta quotidiana effettuata dai dipendenti – spiegano i due sindacalisti -, ma ad oggi per noi le relazioni sindacali sono sospese. Ci sono mezzi che, nonostante le segnalazioni, da mesi non vengono riparati: si parla di problemi come indicatori di direzione non funzionanti, sedili rotti dai quali fuoriesce il telaio, gomme lisce e telecamere posteriori non funzionanti: insomma, si parla di sicurezza». Ma non solo: «I mezzi adibiti alla raccolta sono alti 1,91 metri dal suolo – aggiungono Firenze e Davanzo -: è difficile svolgere una raccolta consistente ogni giorno in questo modalità, a lungo andare ci sono problemi dal punto di vista psicofisico. Abbiamo chiesto ausili come ad esempio ceste da attaccare alla parte posteriore dei veicoli per lo svuotamento automatizzato ma la cooperativa ha fatto orecchie da mercante. Uno strumento su alcuni mezzi per la verità c’è, ma pesa circa 50 chili…».

Poi le «perdite di percolato dell’umido» dai cassonetti satellite dai quali i veicoli fanno la spola nelle fasi intermedie della raccolta, che i sindacati riconducono alla mancanza di manutenzione, e mezzi con carichi «fuori portata rispetto a quanto indicato dal libretto di circolazione, con i conseguenti pericoli legati alla frenatura e il rischio che all’autista possa essere ritirata la patente in caso di controlli». Tra gli aspetti contestati dai sindacati anche lo spogliatoio («sotterraneo, con infiltrazioni di acqua dal soffitto e senza areazione, dal momento che c’è una finestra ma con la grata chiusa» e «privo di porte di sicurezza»), la situazione del piazzale del cantiere («ci sono tombini sporgenti e manca l’illuminazione del perimetro aziendale»), la mole di straordinari («negli ultimi tre mesi del 2020 si parla di 4.528 ore su 80 dipendenti) e le condizioni di lavoro («spesso i turni cambiano da un giorno all’altro e l’organizzazione del lavoro non è sempre adeguata: in zone con 30 o 40 cassonetti non si può mandare un solo operatore. Bisognerebbe anche limitare il numero di volte in cui i lavoratori devono toccare i rifiuti, soprattutto con la pandemia»).

Insomma, per i sindacati è tutto da rifare. E di fronte all’inerzia della cooperativa Fit-Cisl e Fiadel non sono rimaste con le mani in mano: il 28 gennaio hanno infatti presentato una segnalazione all’ATS di Parabiago e la scorsa settimana si sono seduti al tavolo con il Consorzio dei Navigli, che si è reso disponibile ad incontrare i vertici della cooperativa per approfondire la questione e ha rivolto ai lavoratori un ringraziamento per gli sforzi e i sacrifici fatti a causa della pandemia, durante la quale «hanno sempre lavorato – sottolineano Davanzo e Firenze -, senza creare problemi né agli utenti né all’azienda». A marzo, poi, ci sarà un nuovo momento di confronto tra sindacati e consorzio per fare il punto della situazione. Fit-Cisl e Fiadel, peraltro, non escludono di rivolgersi anche all’Ispettorato del Lavoro per segnalare la questione degli straordinari.

LegnanoNews ha provato a contattare la cooperativa interessata per un’eventuale replica, ma senza riuscire a parlare con i responsabili. Rimane comunque ferma la nostra disponibilità a dare spazio alla loro posizione qualora lo ritenessero opportuno.