Parco dei Mulini, con la roggia Selvatica torneranno gli anfibi a San Vittore Olona
Il progetto è stato annunciato in questi giorni dal Plis dei Mulini e prevede l'utilizzo della roggia per alimentare una piccola zona umida nella zona del Vallo
Attivando la roggia Selvatica del Parco dei Mulini torneranno le rane a San Vittore Olona. Il progetto è stato annunciato in questi giorni dal Plis dei Mulini e prevede l’utilizzo della roggia per alimentare una piccola zona umida nella zona del Vallo così da favorire la presenza dei piccoli anfibi. La zona umida è già stata predisposta e adesso manca solo l’acqua.
Con le preziose zone umide, la natura nel Legnanese sta risorgendo. Nell’area settentrionale del Parco Mulini, fra la Foppa di San Vittore Olona e il Parco Castello di Legnano, tra il 2016 e il 2018 sono state avvistate anche più di 100 specie di uccelli. È quanto emerso dalla relazione pubblicata in questi giorni, sul sito del Parco dei Mulini, in occasione della “Giornata delle zone umide”. L’unica nota negativa evidenziata è la presenza di numerose specie alloctone come l’anatra sposa e l’anatra mandarina, oltre che la nutria, il gambero della Luisiana, il siluro e il dannoso scoiattolo grigio. Presenze che hanno creato notevoli danni all’ambiente.
Il polmone verde che si estende tra i comuni di Parabiago, Canegrate, S. Vittore Olona, Legnano e Nerviano con la presenza di numerose zone umide ha favorito una ripopolazione dell’area da parte di insetti e volatili. A confermarlo è uno studio per il monitoraggio dell’avifauna (dal 2018 al 2020) e dei Lepidotteri Ropaloceri (2019/20) commissionata da ERSAF.
«Le 28 specie di farfalle rilevate (alcune anche rare) sono buoni bioindicatori in quanto hanno la capacità di rispondere velocemente ai cambiamenti degli ecosistemi e quindi la loro presenza rappresenta un importante segnale sulla salute delle due stazioni rilevate a Parabiago – spiega Raul Dal Santo coordinatore dell’Ecomuseo del paesaggio di Parabiago -. La situazione delle zone umide è interessante e presenta molte possibilità di miglioramento sia per le aree di proprietà pubblica attraverso progetti di riqualificazione, sia per le cave di proprietà privata con una condivisione sulle finalità di utilizzo naturalistico nell’interesse generale».
In questo contesto emerge l’importanza della gestione dell’acqua del fiume Olona: «In tempi di cambiamenti climatici è un lavoro complesso, ma con il Consorzio fiume Olona siamo in buone mani – spiega Dal Santo -. Sono aumentate le necessità idriche per gli ecosistemi naturali, ma purtroppo sono diminuite quelle richieste dall’agricoltura. I paesaggi millenari dei prati irrigui lungo il fiume stanno scomparendo, ed è per questo che dobbiamo sostenere l’agricoltura locale».
LE ZONE UMIDE PIÙ IMPORTANTI DEL PARCO DEI MULINI
Il laghetto del Parco Castello per una superficie di 6000 metri quadri
La Foppa di San Vittore Olona per una superficie di 6000 metri quadrati
Il Riale di Parabiago per una superficie di 40 metri quadri
L’Oasi 007 per una superficie di 4000 metri quadri
L’Oasi Parades per una superficie di 5000 metri quadrati,
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