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Più di 4mila euro per la statua per Capodanno, riParabiago: «Siamo rimasti…di ghiaccio»

La civica, da sempre scettica rispetto all'iniziativa, critica la cifra spesa dall'amministrazione e mette nel mirino l'economicità della fornitura

Capodanno a Parabiago

Il primo mese del 2021 è già stato archiviato, ma a Parabiago tiene ancora banco il Capodanno. Non si è ancora spenta, infatti, la coda delle polemiche nate intorno all’evento organizzato dall’amministrazione per voltare metaforicamente pagina, con la distruzione in piazza registrata e poi trasmessa in differita durante la notte di San Silvestro dello “0” di una scultura di ghiaccio rappresentativa del 2020, simbolicamente sostituito da un “1” di ferro.

Capodanno a Parabiago, il ghiaccio del 2020 fa spazio ad un 2021 di ferro

L’iniziativa aveva scatenato una bufera sull’amministrazione già poche ore dopo l’annuncio, con le forze politiche di opposizione che avevano aspramente criticato la scelta di dare vita ad un evento in piazza nonostante le norme anti-Covid oltre che la manifestazione in sé stessa. Polemiche spente, quantomeno per l’aspetto organizzativo, dalla precisazione arrivata dal sindaco che l’evento sarà pre-registrato e poi trasmesso in differita a partire dalle 23.15 per condividere con i cittadini un countdown virtuale e le testimonianze di alcuni cittadini, “testimonial” di diverse categorie sociali la cui esistenza è stata congelata a causa del virus.

Ora invece a far discutere sono i costi dell’evento e la realizzazione della scultura, oggetto di un’interrogazione presentata da riParabiago pochi giorni prima della fine dell’anno dalla quale è emerso che la spesa per la realizzazione della scultura di ghiaccio è stata di poco più di 4.400 euro.

«Riteniamo che il 31 dicembre di uno degli anni più funesti della storia degli ultimi decenni la città non poteva restare al buio e al silenzio – ha spiegato nella risposta l’assessore alla cultura Barbara Benedettelli, che ha anche ricordato anche gli interventi messi in campo a Parabiago per i cittadini in difficoltà -. Doveva invece condividere un addio diverso dal solito al 2020 e un augurio di un 2021 di forza e di resilienza. L’idea di utilizzare il ghiaccio per rappresentare lo stato di “ibernazione” di ogni attività umana e sociale nel 2020 ce l’ha offerta la stampa, che per definire l’interruzione di ogni attività ha utilizzato il termine congelamento. Un congelamento che ha coinvolto diverse categorie sociali alle quali abbiamo pensato di dare voce e che abbiamo immaginato di “annullare” metaforicamente attraverso il gesto simbolico della rottura dello 0 di ghiaccio, da sostituire con un 1 di ferro per augurare ai cittadini un 2021 in cui a dominare è la forza di rialzarsi, in attesa della scomparsa di un virus che ha messo in ginocchio il mondo intero. Degno di nota è il fatto che l’evento del 31 dicembre di Parabiago grazie alla sua originalità e al suo rispondere al bisogno universale di annullare anche solo simbolicamente il congelamento delle nostre esistenze, non solo ha incontrato il favore di molti parabiaghesi, ma ha fatto sì che oggi qualche italiano in più conosca la Città di Parabiago. Infatti, proprio grazie alla sua originalità, l’evento l’1 gennaio 2021 è stato mandato in onda nell’anteprima di Studio Aperto edizione serale e in due edizioni pomeridiane del TgCom24».

«Siamo rimasti, questa volta noi… di ghiaccio – è la replica della civica -! Risulta infatti che il comune di Parabiago abbia speso per l’evento “A year to stop” 4.427,90 euro, cifra dedicata di fatto interamente a realizzazione, trasporto e illuminazione della sola statua di ghiaccio, commissionandone la realizzazione ad un operatore economico con sede legale in provincia di Livorno per il tramite del Centro Servizi di Villa Corvini. L’intera cifra è coperta da risorse comunali, al capitolo di bilancio “Manifestazioni e iniziative culturali”. Non credevamo che l’evento potesse essere gratuito, ma mai ci saremmo aspettati una cifra di tale entità per un evento con quelle caratteristiche, durato 33 minuti e che ha visto l’immediata rimozione della statua al suo termine. Alla luce di quanto emerso, riteniamo ancora più inopportuno il mancato ascolto della nostra proposta di devolvere tale cifra in beneficenza oppure, vista l’entità della cifra ora nota, di dedicarla in alternativa ad altri tipi di intervento a sostegno delle tante necessità o fragilità emerse in questo periodo difficile».

Nel mirino di riParabiago anche le modalità con cui è stata individuata l’azienda fornitrice, che hanno spinto la civica ad una nuova interrogazione. «A seguito di alcune verifiche da noi effettuate a campione con altre società del settore, abbiamo inoltre alcuni dubbi rispetto all’economicità della fornitura. Affinché possa essere fatta completa chiarezza anche da questo punto di vista – e ci auguriamo davvero sinceramente di non rimanere di ghiaccio una seconda volta -, abbiamo presentato una nuova interrogazione all’assessore alla cultura per conoscere le modalità tramite cui è stata individuata l’azienda fornitrice e se sono stati richiesti altri preventivi ad altre società, come ovviamente ci aspettiamo».

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Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 03 Febbraio 2021
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