Blackout al Maggiolini di Parabiago, scuola al buio e al freddo da 9 giorni
Dall'11 gennaio l'Istituto è senza elettricità e riscaldamento. La preside chiede il ripristino del guasto per il rientro in presenza degli studenti o un locale alternativo
Blackout all’ITET Giuseppe Maggiolini di Parabiago, da 9 giorni senza luce e riscaldamento. La preside Vincenza Tascone, preoccupata per il rientro dei suoi oltre 1300 studenti in presenza, ha convocato una conferenza stampa per spiegare la situazione e informare le famiglie: «Il pomeriggio dell’11 gennaio ci siamo resi conto del guasto alla linea elettrica, che comprende la linea telefonica e quella internet, e all’impianto di riscaldamento, che funziona al minimo – ha spiegato la dirigente che ha preso ruolo a settembre -. Il server è spento, con tutti i disagi che ne conseguono, e siamo preoccupati per il rientro degli studenti in presenza. Abbiamo subito chiamato i tecnici di Città Metropolitana ma il problema non sembra essere di semplice risoluzione».
Il mal funzionamento è probabilmente dovuto a un deterioramento dei cavi del quadro elettrico principale. I tecnici di Città Metropolitana sono usciti per un sopralluogo dopo il guasto e hanno prospettato un intervento che richiederà non meno di quindici giorni. I tecnici non sono ancora tornati e la scuola è ancora al freddo e al gelo.
Gli studenti per ora non hanno subito alcun disagio: la didattica a distanza prosegue grazie ai docenti che lavorano da casa con propri mezzi e connessioni. Il resto del personale scolastico, però, si è dovuto fermare, poichè il gestionale è all’interno dei server ora spenti. «Alcuni riescono a lavorare da casa ma con non poche difficoltà – ha spiegato la preside che ogni giorno affronta il freddo lavorando nell’unica aula aperta con alcuni collaboratori –. Abbiamo tecnici che stanno cercando di risalire ai documenti necessari per le iscrizioni che scadono il 25 gennaio. In questo momento abbiamo anche numerose scadenze amministrative e così è impossibile lavorare».
La preoccupazione più grande ora è non riuscire a garantire il rientro sui banchi: anche se Regione Lombardia dovesse uscire dalla zona rossa, con la conseguente possibilità di tornare a scuola in presenza, l’istituto non sarà in grado di accogliere i suoi oltre 1300 studenti. La dirigente chiede pertanto il ripristino del guasto nei tempi più veloci possibili o, se questo non fosse possibile, un locale alternativo, consapevole della quasi impossibilità nell’ottenerlo, ma anche dell’assoluta necessità di riprendere le lezioni in aula.
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