Parabiago, dalla primaria di via Brescia un simulatore per “sconfiggere il Covid”
Una classe della scuola primaria di via Brescia di Parabiago ha realizzato un simulatore per "sconfiggere il Covid" nell'ambito di un progetto sul coding
Piccoli programmatori crescono. I giovani studenti della classe quinta della scuola primaria di via Brescia di Parabiago hanno realizzato un simulatore per “sconfiggere il Covid” utilizzando Scratch, un linguaggio di programmazione gratuito particolarmente adatto ai più piccoli, con l’obiettivo di dimostrare come mano a mano che aumentano le persone presenti in un determinato spazio e quindi si riducono le distanze, il contagio si diffonde più in fretta.
«Come tutti gli scienziati, siamo partiti da un’ipotesi da verificare – spiegano i bambini -: è vero che se manteniamo le distanze è più difficoltoso il contagio? Per poterlo dimostrare abbiamo costruito un simulatore: abbiamo creato un pallino rosso che rappresenta una persona infetta, e poi abbiamo inserito i comandi per farlo muovere a caso nello spazio. Abbiamo creato dieci cloni, però verdi per indicare le persone sane, e abbiamo accoppiato i comandi per farli muovere a caso nello spazio. Poi abbiamo scritto il codice in modo che tutte le volte che il pallino rosso e il pallino verde si scontrano, il pallino sano si trasforma in un infetto. A questo punto abbiamo preso un cronometro e abbiamo visto che servivano venti secondi per contagiare tutti i dieci pallini. Per dimostrare la nostra teoria abbiamo quindi aumentato il numero dei cloni, ovvero delle persone sane, a 50, andando a diminuire le distanze: cronometrando, abbiamo visto che il pallino infetto ci ha messo dieci secondi a contagiare tutti. Abbiamo aumentato ancora i cloni portandoli a 100: questa volta il pallino rosso ci ha messo sei secondi. Quello che risulta è che più aumentiamo i pallini, e quindi meno distanza c’è tra un pallino e l’altro, minore è il tempo necessario al pallino infetto per contagiare tutti»
Il progetto, con il quale l’istituto comprensivo di viale Legnano ha partecipato alla settimana europea della programmazione, è stato coordinato da una giovane docente della scuola, Laura Zava, ed è valso ai piccoli alunni una lettera di ringraziamento da parte del sindaco Raffaele Cucchi e una menzione su una pagina social del Ministero dell’Istruzione dedicata alle esperienze didattiche. Dal MIUR, inoltre, è anche arrivata una telefonata.
«Siamo una scuola molto progettuale – spiega la dirigente scolastica, Monica Fugaro -. Fin da quando a settembre 2019 mi sono insediata abbiamo iniziato a lavorare per progetti: non si tratta di progetti pomeridiani o extracurriculari, sono parte integrante del nostro modo di fare lezione. Iniziano ad avvicinare gli studenti alla tecnologia fin da piccoli e l’insegnante che ha coordinato il progetto, che ha un livello di competenza molto alto in informatica, per noi fa davvero la differenza. Anche durante il lockdown non ci siamo trovati impreparati: docenti e bambini sono abituati all’uso delle tecnologie, anche se non in modo così quotidiano e sistemico. In questo caso la passione degli studenti per l’informatica è stata utilizzata per veicolare un concetto di sicurezza spiegandolo in maniera empirica, ma il lavoro sul coding è stato portato avanti anche nelle altre classi».
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.