Centro polifunzionale a Olcella, è guerra aperta sui costi tra maggioranza e opposizione
Per il centrodestra i lavori per il nuovo centro polifunzionale ad Olcella non si concluderanno con il primo lotto, ovvero quello attualmente approvato, e i costi potrebbero lievitare
Continua lo scontro tra maggioranza e opposizione a Busto Garolfo intorno al nuovo centro polifunzionale che sorgerà ad Olcella portando nella frazione una “succursale” del comune con uno spazio dedicato ad uno sportello per i servizi, un’area per il ricevimento dei cittadini, una sala aggregativa con almeno 80 posti a sedere e un locale adibito ad ambulatorio medico. Il botta e risposta tra Busto Garolfo Paese Amico e il centrodestra che continua ormai da settimane nei giorni scorsi è approdato anche in consiglio comunale, dove sui costi per la realizzazione della nuova struttura è stata guerra aperta tra i due rami del parlamentino cittadino.
La questione è arrivata tra i banchi consiliari a seguito di un’interrogazione presentata dalla consigliere del centrodestra Sabrina Lunardi, che oltre ad una serie di perplessità sulla location e sulla scelta di una nuova costruzione ha puntato il dito contro «costi diversi da quelli esaminati in commissione e in consiglio comunale». Alla delibera di giunta con cui sono stati approvati il progetto di fattibilità e il relativo stanziamento economico da 350mila euro è infatti allegato anche lo studio di fattibilità realizzato dagli uffici comunali, dove accanto alla spesa prevista per la realizzazione del primo lotto del cantiere vengono indicate le cifre relative ad altri due lotti di lavori, che al momento non rientrano nel progetto approvato ma porterebbero la spesa totale a poco meno di 610mila euro.
«La previsione di spesa sul progetto del centro polifunzionale che diventerà definitivo è di 350mila euro – ha ribadito l’assessore ai lavori pubblici, Giovanni Rigiroli -. In tutti gli atti di bilancio, nel programma triennale delle opere pubbliche, nelle schede ministeriali, nei prospetti dimostrativi e nel documento unico di programmazione è presente questo dato e si tratta di atti che sono stati oggetto di discussione e di voto nell’ultimo consiglio comunale e nelle relative commissioni. Nell’interrogazione si cita uno studio di fattibilità tecnico-economica che non è il progetto, ma uno studio che oltre a dimostrare la fattibilità di un’opera e le potenzialità generali dell’area individuata per la sua collocazione serve a dare alla parte politica tutti gli elementi per fare delle scelte. Quello a cui voi fate riferimento non è il progetto definitivo che si andrà a realizzare ed è quindi palesemente falso che il costo del progetto sarebbe di 610mila euro».
La spiegazione non ha però convinto il centrodestra. «Anche se voi nel piano triennale avete previsto una spesa di 350mila euro, è solo una fase della costruzione dell’edificio – ha replicato Lunardi -. Non è pensabile che questo edificio possa non avere il completamento esterno, come mi sembra assurdo ritenere non prevedibile il secondo lotto. Se ci volete prende in giro va bene, ma sta di fatto che questo progetto non costerà 350mila euro e nemmeno 610mila euro come previsto dalla relazione, ma molto di più perché mancheranno anche le attrezzature per renderlo fruibile».
I toni della discussione si sono alzati al punto che il presidente del consiglio comunale, Francesco Binaghi, ha preteso le scuse della consigliera di opposizione. «Non entro nel merito delle valutazioni politiche che fanno parte del consiglio comunale – ha sottolineato Binaghi -. Quello che non fa parte del consiglio comunale ed è molto grave è l’affermazione che in questa sede si sia discussa una proposta di deliberazione per 350mila, sia stato modificato il piano triennale delle opere pubbliche per quella cifra, il sottoscritto abbia firmato quella delibera e ora si sostenga che in realtà sia prevista una spesa di 610mila euro. Davanti ad una deliberazione che impegna denaro pubblico di 610mila euro per l’opera di Olcella, io mi dimetto e lascio la politica, altrimenti pretendo delle scuse».
Benché abbia riconosciuto che «nella delibera si sia preso un impegno di spesa per 350mila euro», però, per Sabrina Lunardi la criticità rimane: «Per rendere usufruibile per intero il progetto – ha concluso la consigliera -, i costi sono quelli riportati nella relazione di fattibilità».
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