Circo bloccato a Cerro Maggiore dal Covid, gli agricoltori corrono in aiuto degli animali
Il circo è rimasto bloccato a Cerro Maggiore per le norme anti-Covid. Dopo settimane senza incassi le difficoltà si sono fatte sentire, e associazioni e agricoltori sono corsi in loro aiuto
Gara di solidarietà a Cerro Maggiore per aiutare il Circo Kino, da settimane bloccato in paese a causa dell’emergenza Covid. La famiglia che gestisce l’attività, che da generazioni coltiva la tradizione circense, era sbarcata in paese poco dopo la metà di ottobre con acrobati, illusionisti, mangiafuoco e animali per portare il proprio spettacolo in piazza Risorgimento a Cantalupo, e li è rimasta bloccata dalle normative anti-Covid dettate dal Governo per fermare la seconda ondata della pandemia.
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Dopo settimane senza incassi, però, anche per i titolari del circo hanno iniziato a farsi sentire le difficoltà di un’emergenza sanitaria che sta diventando sempre più prepotentemente anche crisi economica . Soprattutto si fa sentire la necessità di provvedere agli animali: le esigenze di leoni, tigri, struzzi, cammelli, serpenti e di tutti gli altri animali, infatti, non si sono certo fermate di fronte al coronavirus. Così all’inizio della scorsa settimana dal circo sono arrivate, sommessamente, le prime richieste di aiuto.
Di fronte alle esigenze del circo, gli agricoltori del paese non si sono fatti pregare: l’Asd Virtus Cantalupo tramite i suoi dirigenti, la Copagri con l’azienda agricola F.lli Re, la Confagricoltura con l’azienda agricola dei F.lli Molaschi e l’azienda agricola di Borsani Renzo e la Coldiretti con l’azienda agricola Paleari Massimo hanno subito risposto “presente” e si sono messe in moto per dare supporto alla famiglia circense ognuno secondo le proprie capacità e conoscenze.
«Un gesto bellissimo a pochi giorni dal Natale che deve essere sottolineato – commenta l’amministrazione comunale, che ha fatto da cabina di regia alla task force messa in campo dagli agricoltori per andare in soccorso del circo -. Le opinioni sul circo sono le più disparate. C’è chi non condivide lo sfruttamento degli animali, specialmente delle bestie feroci fatte crescere in cattività, e chi invece ama moltissimo questi spettacoli e le loro attrazioni. Ma in questi momenti difficili non servono discussioni ideologiche. Un plauso a chi, ancora una volta, ha dato lustro alla nostra comunità. Al grande cuore solidale che contraddistingue l’associazionismo locale ed il meraviglioso mondo agricolo nostro territorio. Queste azioni positive vanno pubblicizzate il più possibile perché non si può vivere sola di cronaca nera e vivere queste storie nel periodo natalizio è ancora più bello».
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