San Vittore saluta il dottor Bareggi l’ufficiale medico militare della Caserma Cadorna di Legnano
Sognava di rientrare in corsia come medico volontario per affrontare la pandemia, ma il dottor Alessandro Bareggi è deceduto in questi giorni a causa della malattia Covid-19
Sognava di rientrare in corsia come medico volontario per affrontare la pandemia, ma vista l’età e la malattia il dottor Alessandro Bareggi, ufficiale medico militare della Caserma Cadorna di Legnano, non ha potuto realizzare quest’ultimo desiderio. Il medico in pensione, noto a San Vittore Olona anche per il suo ambulatorio da otorino, è deceduto in questi giorni a causa della polmonite da Covid-19 nell’Ospedale di Magenta.
Il dottor Bareggi, nato a Varese seppur la sua famiglia è originaria di Settala nel basso Milanese, ha intrapreso gli studi in medicina a 19 anni proprio quando suo padre, anche lui medico oltre che senatore, morì. Il sanvittorese d’adozione, nel seguire le orme paterne, è diventato prima ufficiale medico con specializzazione in cardiologia: dal 1959 al 1972 è stato dirigente del servizio sanitario del 4° Reggimento corazzato della Caserma Cadorna di Legnano.
Poi, prese la specializzazione in otorino e dal 1972, con il grado di maggiore, ha lavorato all’ospedale di Baggio ed ha chiuso la sua carriera come colonello medico. Nel contempo ha aperto un ambulatorio a San Vittore Olona ed ha anche prestato servizio nel poliambulatorio dell’ospedale di Legnano. Ed ha prestato servizio anche nlle autoscuole della zona, in particolare nella Lino. Una volta raggiunta la pensione il dottor Bareggi si è dedicato al volontariato: per diversi anni ha partecipato al Piedibus per accompagnare i piccoli sanvittoresi a scuola.
A pochi giorni dal suo funerale, la moglie Diana con i suoi quattro figli ha sottolineato quanto sia stato doloroso non aver potuto assistere suo marito. I famigliari hanno potuto parlare con il loro caro solo attraverso le video chiamate. A tal proposito Diana ha ringraziato tutto il personale medico del reparto di Medicina prima dell’Ospedale di Magenta per «aver trattato mio marito in maniera umana, gli sono stati vicini e gli ha allievato molte sofferenze sostituendosi alla sua famiglia che non lo poteva vedere per forze maggiori. Ringrazio in particolar modo l’infermiera Giovanna che è stata così vicina a mio marito: grazie di cuore».
I figli Marzia, Antonella, Floriana ed Elio hanno ricordato papà Bareggi come un uomo libero e anticonformista: «Non era un uomo che si faceva influenzare dagli status symbol – spiegano i figli -. Basti pensare che era un colonello che circolava su di una panda. Ci ha trasmesso tanti valori come ad esempio l’attaccamento alla famiglia, l’amore per il lavoro e l’importanza dell’impegno nei confronti del ruolo professionale che si ricopre, perchè qualsiasi lavoro si svolge è un servizio che si offre alle persone. Valori solidi che gli sono stati trasmessi da sua madre. Papà era anche un grande amante della natura, in particolar modo della montagna, lui adorava i boschi e i funghi. In famiglia lo ricordano tutti come “un portatore del sorriso”, per le sue allegre e sottili battute. Ci mancherà, ma sapremo portare avanti i suoi insegnamenti».
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