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Più di 250 casi di Covid a Busto Garolfo, il sindaco “blinda” le aree giochi

Il sindaco di Busto Garolfo, dopo ripetute segnalazioni di assembramenti, ha chiuso le aree gioco e le aree attrezzate per finalità ludico-sportive del paese

parco giochi busto garolfo

Casi Covid ancora in aumento a Busto Garolfo: il numero dei cittadini positivi in paese è salito a 279 dopo che nella giornata di lunedì 16 novembre, a fronte di 7 guarigioni, sono stati rilevati anche 24 nuovi contagi. Sono 16, invece, i bustesi ricoverati in ospedale. Il paese dal 22 ottobre ad oggi, inoltre, ha pianto 12 vittime del coronavirus.

Per cercare di frenare la corsa della seconda ondata del coronavirus, il sindaco Susanna Biondi ha firmato in questi giorni un’ordinanza per la chiusura delle aree gioco per bambini e delle aree pubbliche attrezzate per finalità ludico-sportive per l’impossibilità di assicurare il rispetto del divieto di assembramenti e del distanziamento interpersonale.

«In questi giorni mi sono arrivate molte segnalazioni e lamentele per assembramenti che si verificano nelle aree giochi dei parchi delle scuole Tarra e Mentasti nel pomeriggio, al termine delle lezioni, e anche nell’area antistante il parco comunale – spiega la prima cittadina -. Fin qui ci eravamo limitati a nastrare i giochi per segnalare a tutti che non andavano utilizzati e confidavo che questo fosse sufficiente, perché dovrebbe essere preoccupazione di tutti tenere comportamenti che tutelano la salute ed evitano il contagio. Invece i nastri sono stati più volte stracciati e qualcuno ha continuato a fare ciò che meglio gli aggrada. Tanto poi basta lamentarsi che mancano i controlli, come se fosse normale aver sempre bisogno che qualcuno ci controlli per comportarsi in modo corretto. Così ho predisposto un’ordinanza che vieta l’utilizzo delle aree giochi: se i vigili troveranno qualcuno in quelli spazi, non si limiteranno a invitarlo a uscire ma sanzioneranno. Credo sia mio dovere tutelare, per quanto si può, la salute di tutti e in particolare dei bambini. Certamente avrei preferito che non ce ne fosse bisogno. Ringrazio invece la gran parte dei cittadini che dimostrano di aver compreso la gravità della situazione in cui ci troviamo e si comportano in modo responsabile».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 17 Novembre 2020
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