Rescaldina, 4 novembre: «Non laviamocene le mani, pensiamo al prossimo»
In occasione della Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze Armate il sindaci di Rescaldina ha ricordato la responsabilità e il senso civico che la situazione di emergenza sanitaria ci impone
L’emergenza impone lo stop alle celebrazioni per la Giornata dell’Unità Nazionale e delle forze armate. Dopo un 25 aprile a distanza, anche per il 4 novembre nessuna manifestazione di piazza, ma Rescaldina non ha comunque rinunciato a commemorare la ricorrenza con la tradizionale deposizione delle corone di alloro ai Monumenti ai Caduti.
Il sindaco Gilles Ielo ha voluto ringraziare la Polizia Locale, i Carabinieri, la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza e anche i Bersaglieri, rappresentati durante la celebrazione dal rescaldinese Davide Scolaro, entrato a far parte del consiglio regionale dell’Associazione Nazionale Bersaglieri. Il “grazie” che il primo cittadino ha pronunciato a nome di tutta la comunità è andato anche a tutti coloro che sono impegnati in prima linea ad affrontare la pandemia, dai volontari della Protezione Civile agli operatori sanitari degli ospedali, passando per i medici di medicina generale e i volontari del soccorso. Rifacendosi all’omelia pronunciata durante la messa da don Renato Mariani, poi, parlando di Ponzio Pilato Ielo ha sottolineato la necessità di «non “lavarsene le mani”, ma bensì pensare al prossimo, rispettare tutte le prescrizioni vigenti e fare i sacrifici oggi richiesti, per senso di responsabilità verso il prossimo e per senso civico e non per timore di essere sanzionati, perché e giusto agire tutti insieme per affrontare il problema. Solo così l’unità nazionale, che in questa giornata ricordiamo quale conclusione di un processo iniziato nell’età risorgimentale che portò alla definizione dei confini italiani così come oggi li conosciamo, può essere non più una mera questione geografica ma di sentimento comune, di appartenenza, di sentita solidarietà e rispetto per la comunità di cui siamo parte».
Prima dell’esecuzione del silenzio il sindaco ha inoltre voluto rivolgere un pensiero e una preghiera a tutte le vittime e ai malati, non solo di Covid, che in questa situazione pagano le conseguenze della pandemia non potendo essere direttamente assistiti, a don Renato Mariani e a tutti i sacerdoti sono oggi spesso le sole persone a poter portare loro conforto negli ultimi momenti di vita passati lontano dai propri cari.
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