Canegrate, due piante messe in sicurezza dalla Protezione Civile
La Protezione Civile di Canegrate è intervenuta in paese per mettere in sicurezza due piante pericolose, una in via 24 maggio e una in via Redipuglia
Doppio intervento per la Protezione Civile di Canegrate e San Giorgio su Legnano, che sabato 7 novembre si è occupata della messa in sicurezza di due piante pericolose a Canegrate: una in via 24 maggio, morta ormai da tempo, e una nell’area verde di fronte ai giardini di via Redipuglia, le cui condizioni erano ormai compromesse a cause delle forti ondate di maltempo degli ultimi due anni durante le quali vento e temporali avevano inclinato l’albero.
«In settimana l’ufficio tecnico del Comune di Canegrate ci ha chiesto di effettuare questi due interventi di messa in sicurezza – spiega il presidente dell’associazione, Marco Carrera -: lo facciamo sempre volentieri perché capiamo le esigenze delle amministrazioni e in più utilizziamo questi momenti per l’addestramento e la formazione costante del nostro personale qualificato per fare i tagli con la motosega. Il cantiere di via 24 maggio era particolarmente ostico perché la pianta era completamente sbilanciata verso un condominio, a meno di tre metri dalla recinzione, e sbagliare sarebbe stato problematico. Per assicurarci che cadesse nella direzione desiderata l’abbiamo quindi legata con il verricello».
Per le associazioni di Protezione Civile si profila nuovi periodi di “straordinari” con l’asticella dell’emergenza sanitaria che è tornata ad alzarsi a causa della seconda ondata della pandemia. «Sappiamo qual è la situazione nei nostri comuni e ci stiamo organizzando, sperando ovviamente che tutto si risolva nel più breve tempo possibile – sottolinea Carrera -. Le associazioni di Protezione Civile sono sempre in allerta, alcune hanno già ripreso a pieno regime con i servizi di assistenza all’utenza fragile come nella nostra primavera. Anche le emergenze reali, però, da un momento all’altro possono capitare, per cui è fondamentale che anche le piccole organizzazioni si rendano sempre più professionali e pronte e creino una coesione nel gruppo affinché gli eventuali interventi che si dovessero presentare, che andrebbero ad aggravare ulteriormente la situazione attuale, siano risolutivi, efficienti ed efficaci».
«Le associazioni di Protezione Civile sono formate da persone comuni – conclude il presidente dell’associazione -, che non fanno questo di professione e hanno delle accortezze in più sia per loro che per gli altri e la responsabilità di tutelare sia sé stessi che le altre persone, soprattutto in questo periodo proprio perché sanno di essere all’interno di un contesto che da un momento all’altro potrebbe richiedere qualsiasi tipo di attività. Tutti noi siamo orgogliosi di quello che facciamo».
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