Dal “Commercio Ravvicinato” ai centri commerciali digitali, i negozi del Legnanese oltre il Covid
Tra vie del commercio virtuali, consegne a domicilio e pick-and-pay, commercianti e amministrazioni del Legnanese provano a superare la crisi innescata dal virus
Arriverà durante la notte la firma del presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte sul nuovo decreto anti-Covid, che porterà con sé misure ancora più stringenti per cercare di contenere la seconda ondata della pandemia. Misure che potrebbero riguardare soprattutto la nostra Regione, che rischia un lockdown “soft” con l’apertura solamente di industrie e scuole fino alla prima media e la chiusura di tutti gli esercizi commerciali, compresi parrucchieri ed estetisti, ad eccezione dei servizi essenziali. Una nuova stretta, quindi, dopo la chiusura di bar e ristoranti alle 18 e lo stop a palestre, piscine e centri benessere e alla sospensione dell’attività di cinema e teatri.
Ma nonostante l’emergenza sanitaria abbia già messo in ginocchio le vetrine che animano paesi e città del territorio, il commercio nel Legnanese prova a buttare il cuore oltre l’ostacolo e a reinventarsi con progetti e iniziative per superare la crisi e resistere allo “tsunami” coronavirus.
BUSTO GAROLFO – Busto Garolfo prova a rimanere accanto ad attività di somministrazione, bar, caffetterie, ristoranti, gelaterie, panifici, supermercati, alimentari e in generale al commercio di vicinato e ai servizi alla persona con la campagna #IoComproSottoCasa. Palazzo Molteni, insieme all’associazione dei commercianti Busto.com e alla BCC di Busto Garolfo e Buguggiate, ha messo a disposizione di 300 attività del paese per tutto il 2021 Garzone, un market place territoriale digitale dove essere presenti con una vetrina, orari e contatti, prodotti e servizi, offerte e promozioni. I cittadini potranno visitare questo “centro commerciale digitale”, che ha già registrato 60 adesioni, direttamente da casa, da pc o smartphone, per fare ordini, scegliere prodotti e servizi, ritirare in negozio oppure richiedere la consegna a domicilio.
«A Busto Garolfo non esiste una via del commercio e non può esistere – spiega l’amministrazione -: l’idea è crearla virtualmente, sfruttare cioè la tecnologia non per affossare il commercio di vicinato come potrebbe essere un progetto di e-commerce che svuoterebbe ulteriormente i nostri negozi e creerebbe una concorrenza difficile da sostenere, ma mettendo in rete un progetto di market place che concretizza una vera e propria azione di marketing territoriale che per le sue caratteristiche (consegna a domicilio) assume anche un valore sociale per le persone con minor mobilità soprattutto in questo momento delicato. La forza di questo progetto non è solo tamponare una momentanea difficoltà, ma fornire uno strumento di comunicazione utile e di grandi potenzialità, che possa incrementare le vendite sia nell’immediato che sul medio e lungo termine e fidelizzare la clientela, mantenendo vivo il commercio di vicinato in un’ottica moderna, al passo con i tempi di un mondo sempre più digitalizzato».
CERRO MAGGIORE – A Cerro Maggiore, dove già da luglio era stata decisa l’estensione dell’esenzione dalla TOSAP per i tavolini esterni fino a fine 2020, commercianti e amministrazione comunale lanciano “Commercio Ravvicinato”, un progetto di reciproco supporto tra cittadini e negozianti che ha già visto una ventina di adesioni, ma il numero è ancora in crescita.
«Il commercio di vicinato è l’anima del nostro Paese – sottolinea il sindaco, Nuccia Berra -. La situazione attuale ci impone nuove abitudini, ci chiede il distanziamento e ci lascia un po’ più soli. Per questo motivo il nostro comune ed i nostri commercianti hanno pensato di rinnovare il loro lavoro, guardando al domani e pensando ancora una volta ad un servizio di qualità per tutti noi. Consegna a domicilio o prenotazione e ritiro della merce sono servizi che potrai prenotare con una semplice telefonata. Ieri, durante il lockdown di primavera, questo servizio è stato la nostra ancora di salvezza. Oggi sono i commercianti che hanno bisogno di noi! Guardiamo al futuro insieme, pensando ai servizi di qualità che ci offre il nostro territorio. Insieme si può».
PARABIAGO – A Parabiago il comune fa squadra con i commercianti per promuovere la consegna a domicilio e limitare gli spostamenti, soprattutto per quanto riguarda l’acquisto di generi alimentari e farmaci. Chi deciderà di rispondere alla chiamata del comune verrà inserito in un apposito elenco pubblicato sul sito internet istituzionale e sulle pagine social ufficiali di Piazza della Vittoria.
«Siamo tutti un po’ stanchi e preoccupati per i nostri cari, per l’economia (che significa lavoro) e per la situazione generale che stiamo vivendo di nuovo – è il messaggio del sindaco Raffaele Cucchi -. Non demordiamo però: da soli, lamentandoci e polemizzando, non possiamo farcela, insieme sì! Siamo una meravigliosa comunità che sa reagire e mettere in campo le proprie risorse. Sembra che il Governo stia decidendo per un altro lockdown, se così sarà lo faremo come sempre con buon senso e attenzione non solo alla salute di tutti, all’assistenza di chi fa più fatica, ma anche per le attività del nostro territorio che in questa situazione stanno soffrendo. Quindi un invito: utilizziamo per i nostri acquisti i negozi di vicinato, sono una risorsa importante per rendere viva la nostra città e sono più sicuri in termini di distanziamento. Molte attività parabiaghesi hanno attivato anche il servizio a domicilio… utilizziamolo. Da questa situazione si esce insieme!».
RESCALDINA – Tra consegne a domicilio e pick-and-pay, a Rescaldina il commercio di vicinato studia nuove formule per non abbassare le saracinesche delle proprie attività e al tempo stesso garantire il rispetto delle misure per fermare la corsa del Covid-19. Come avevano già fatto ai tempi della prima ondata della pandemia, i negozianti hanno messo in campo una serie di servizi per rimanere vicino ai cittadini più fragili e allo stesso tempo provare a superare le difficoltà che molti settori del commercio si trovano ad affrontare dopo la stretta del Governo contro il virus. Così in paese non solo alimentari e farmacie, ma anche bar, ristoranti, pizzerie, edicole, cartolerie, ferramenta, fioristi, gelaterie, pasticcerie, lavanderie, enoteche, mercerie, centri estetici, parrucchieri e persino negozi di ottica si sono organizzati per offrire servizi a domicilio e asporto.
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