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Rescaldina, ore contate per l’amianto abbandonato al confine con Marnate

L'amianto sarà rimosso dal verde di Rescaldina nella prima settimana di novembre, con una spesa di poco meno di 1.200 euro per il Comune

amianto nel verde a Rescaldina

Ore contate per la mini discarica abusiva di amianto nel verde tra via Balbi e via Etna a Rescaldina, al confine con Marnate: nella prima settimana di novembre le lastre di cemento amianto saranno rimosse da un’azienda specializzata, ponendo fine ad una vicenda che negli ultimi mesi ha provocato più di uno scontro nella politica cittadina, con tanto di intervento del Codacons.

Dopo una prima segnalazione del Movimento 5 Stelle nei mesi scorsi, ad inizio agosto la presenza dei rifiuti pericolosi era finita anche sul tavolo del consiglio comunale grazie ad un’interrogazione dei pentastellati che mirava a conoscere le misure adottate dalla giunta Ielo per mettere in sicurezza l’area, impedire l’avvicinamento all’eternit e rimuoverlo. Allora l’amministrazione aveva spiegato di aver rintracciato attraverso la Polizia Locale i proprietari dell’area verde per comunicare gli scarichi abusivi, assicurando una ripresa tempestiva della procedura che non aveva potuto proseguire secondo i tempi canonici dell’iter burocratico a causa dell’emergenza Covid-19. Anche il Codacons aveva preso posizione sulla questione, preannunciando un esposto in Procura e una diffida all’ARPA.

amianto nel verde a Rescaldina

Al clamore mediatico Piazza Chiesa aveva scelto di rispondere con i numeri, spiegando che dalle aree boscate del paese lo scorso anno sono state rimosse due tonnellate di eternit abbandonato da oltre vent’anni e che le multe per chi non rispetta l’ambiente sono passate dalle 21 del 2018 alle 189 del 2019. All’amianto eliminato dal verde a Rescaldina a breve andrà ad aggiungersi anche quello al confine con Marnate, ma a pagare saranno le casse comunali, che sosterranno una spesa di poco meno di 1.200 euro: «A seguito di verifiche effettuate dalla Polizia Locale non sono state rinvenute tracce utili all’individuazione dei trasgressori – si legge infatti nella determina con cui è stato affidato il servizio di smaltimento -. Il proprietario ha dichiarato di non essere il responsabile dell’abbandono. Non essendo risaliti ai responsabili dell’abbandono e non essendo stata accertata la colpa da parte del proprietario dell’area, lo smaltimento dei rifiuti abbandonati è a carico del Comune»

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 19 Ottobre 2020
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