San Giorgio, possibile ingresso nel Parco del Roccolo per i terreni agricoli
San Giorgio su Legnano sta valutando di far confluire nel Parco del Roccolo i terreni che in base al piano di governo del territorio hanno destinazione agricola
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Potrebbe esserci il Parco del Roccolo nel futuro dei terreni agricoli di San Giorgio su Legnano. Piazza IV Novembre da alcuni mesi sta valutando la possibilità di far confluire i terreni che in base al piano di governo del territorio hanno destinazione agricola nel parco locale di interesse sovracomunale, diventando così a tutti gli effetti il settimo comune del coordinamento del parco.
«Da alcuni mesi l’amministrazione comunale sta valutando la possibilità che i terreni con destinazione agricola inseriti nel PGT del nostro comune entrino a fare parte del parco locale di interesse sovracomunale “Parco del Roccolo” – spiega il sindaco, Walter Cecchin -. Siamo ancora alle fasi embrionali del progetto che richiede tempi lunghi, molteplici atti e una variante al PGT. La scorsa settimana c’è stato un primo incontro con il presidente e i tecnici dell’ente parco per stendere un cronoprogramma delle attività e atti necessari».
Dell’iniziativa in Piazza IV Novembre avrebbero voluto discutere in un’assenblea pubblica, ma la situazione sanitaria legata al Covid-19 non l’ha reso possibile, così si è deciso di ripiegare su una raccolta di pareri da portare avanti anche sul web. Se i più, dai primi pareri, sembrano favorevoli all’ipotesi, non sono mancano le voci fuori dal coro che invitano ad una valutazione approfondita dei pro e dei contro della decisione.
Il Parco del Roccolo si estende per circa 16 chilometri quadri a cavallo tra i comuni di Arluno, Busto Garolfo, Canegrate, Casorezzo, Nerviano e Parabiago. Nato e riconosciuto da Regione Lombardia a metà degli anni ’90, è attualmente uno dei polmoni verdi più importanti dell’Alto Milanese, con la presenza di specie protette anche a livello comunitario come il cervo volante. L’80% circa della superficie del parco è destinato all’agricoltura, mentre la parte rimanente è occupata prevalentemente da aree boschive.
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