Rescaldina, rush finale per i lavori alla Cascina Pagana
La riqualificazione della Chiesa di San Giuseppe e della Cascina Pagana, prevista dal progetto "Integration Machine", dovrebbe terminare entro fine anno
Rush finale per i lavori di riqualificazione della Chiesa di San Giuseppe e della Cascina Pagana a Rescaldina, che dovrebbero concludersi entro la fine dell’anno permettendo finalmente al paese di riabbracciare uno dei suoi “luoghi del cuore”. Il restyling, iniziato a marzo 2019, avrebbe dovuto concludersi in primavera ma prima il maltempo e la necessità di utilizzare delle tecniche particolari per il cantiere e poi la situazione sanitaria hanno fatto sì che i tempi si siano dilatati.
L’intervento fa parte di quelli previsti da “Integration Machine”, proposta “targata” Legnano, Rescaldina e Castano Primo che fa rientra tra quelle del “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie” per il quale la Città Metropolitana è risultata tra i vincitori del bando periferie promosso da Palazzo Chigi nel 2016. L’obiettivo del progetto è la riqualificazione delle periferie dell’Alto Milanese attraverso una “macchina per l’integrazione” che, a partire dalla riqualificazione di tre edifici – uno per ciascuno dei tre comuni – inneschi un processo di inclusione sociale. Per Rescaldina è prevista anche una convenzione con tra comune e parrocchia per l’utilizzo congiunto degli spazi: la chiesa come luogo adatto per mostre, concerti, conferenze e momenti religiosi, gli appartamenti come luoghi di accoglienza temporanea per situazioni di disagio.
In questi mesi sono stati portati avanti gli interventi di consolidamento strutturale della chiesa e del campanile. Il tetto della chiesa è stato risistemato con la sostituzione delle parti ormai rovinate e il riposizionamento dei coppi già esistenti sopra uno strato di nuove tegole, così come si è provveduto al consolidamento degli interni iniettando un materiale che andasse a chiudere le crepe e sostituendo i tiranti in legno ormai fatiscenti con nuovi tiranti in acciaio interni alla muratura. Anche i lavori di consolidamento del campanile sono ormai ultimati così come la copertura con lattoneria in rame, ed è stato inoltre sostituito il sostegno della campana, tornata all’antico splendore dopo la sabbiatura. Al momento due restauratori stanno realizzando un intervento conservativo sulla facciata della chiesa, che le permetta di resistere alle intemperie senza alternarne l’aspetto visto il valore storico, e dovranno poi essere riposizionati i quadri staccati su autorizzazione della Sovraintendenza.
Per quanto riguarda invece la porzione di edificio che ospiterà i due nuovi appartamenti, ovvero quella che all’inizio del cantiere si trovava in condizioni peggiori, sono ormai terminati gli interventi strutturali ed è in corso il montaggio del ballatoio in legno, con le due colonne in marmo che hanno dovuto essere rifatte sulla base del disegno di quelle esistenti ormai troppo deteriorate, ed è ormai tutto pronto per gli ultimi ritocchi alla copertura. Toccherà poi agli impiantisti concludere l’intervento.
«Sicuramente il Covid ha rallentato il progetto – sottolinea Elena Terraneo, assessore alle opere pubbliche -: il cantiere è rimasto operativo fino a quando è stato possibile e i lavori sono ripresi non appena si è potuto ma il lockdown ha allungato i tempi. Sono comunque soddisfatta perché finalmente si inizia a vedere la rinascita sia della chiesa, sia della porzione di corte rimanente».
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