Elezioni a Parabiago, ecco i “sogni nel cassetto” dei candidati
Tra le tante questioni aperte che il nuovo sindaco di Parabiago dovrà affrontare dopo le elezioni, ecco i "sogni nel cassetto" dei quattro candidati
Rigenerazione urbana, mobilità sostenibile, servizi sociali, sicurezza, rilancio del tessuto produttivo. In questa tornata elettorale anomala, che si muove sullo sfondo dell’emergenza Covid-19, sono tante le problematiche che il nuovo sindaco di Parabiago si ritroverà sulla scrivania all’indomani delle elezioni. Tra le mille e una questioni da affrontare, rimane comunque un po’ di spazio per i “sogni nel cassetto” dei quattro aspiranti primi cittadini della città della calzatura.
Mantenere Parabiago grande nonostante la crisi sanitaria: è questo il sogno nel cassetto del centrodestra e di Raffaele Cucchi in caso di vittoria alle elezioni di Parabiago. «La vera sfida che ci aspetta sarà riuscire a superare questa crisi causata dell’emergenza sanitaria cercando di tenere le nostre aziende sul territorio, perché esse sono la nostra vera risorsa, sia da un punto di vista occupazionale che economico. I mesi che verranno non saranno semplici, quindi il “sogno nel cassetto” per noi coincide con il riuscire a mantenere grande la Città di Parabiago e custodire ciò che abbiamo avuto in eredità da coloro che ci hanno preceduto. Abbiamo un know how da preservare che riguarda la nostra capacità imprenditoriale, solidale e operosa, preservare questa ricchezza significa poterla consegnare alle nuove generazioni, questo per noi significa pensare al futuro della città. La sfida sarà, appunto, riuscire a mantenere anche quei livelli così elevati di interventi sul sociale a favore delle famiglie e delle persone che possano aver bisogno. Come sogno nel cassetto, naturalmente abbiamo anche l’intenzione di portare avanti progetti importanti in parte già tracciati, come il piano di sviluppo di riqualificazione dell’area ex Rede che ci permetterà di rigenerare il centro e avere una città migliore rispetto ad oggi perché è un’opportunità di ammodernamento e di adeguamento ai tempi che guardano al futuro.
Punta ad una Parabiago a misura d’uomo Eleonora Pradal, aspirante prima cittadina sostenuta alle elezioni dal comitato parabiaghese di Italia Viva, che ha incassato anche l’appoggio esterno di +Europa e dei Lombardi Civici Europeisti. Con la pedonalizzazione di piazza Maggiolini nel mirino. «Per i prossimi 5 anni in caso di vittoria vorrei rendere Parabiago una città della quale innamorarsi – spiega la candidata -. Una città a misura d’uomo. Una città bella, attenta all’ambiente ed allo stesso tempo competitiva, tecnologica, accessibile e capace di attrarre giovani e chi fa impresa. Questo sogno nel cassetto potrà concretizzarsi con la realizzazione del nostro programma in caso di vittoria. Un progetto che ci sta a cuore è la pedonalizzazione della piazza Maggiolini perché diventi un centro di aggregazione e rivitalizzi il centro anche da un punto di vista economico».
Giuliano Rancilio, candidato della lista civica RiParabiago, punta a rendere la città della calzatura «protagonista del contesto in cui vive ed anticiparne le evoluzioni. Già da oggi e nei prossimi anni si svilupperà il progetto MIND (Milano Innovation District), con 20mila tra universitari, ricercatori, lavoratori della sanità impiegati nella ex area Expo, a un quarto d’ora di treno da noi. Abbisogneranno di alloggi, servizi, luoghi di studio, lavoro, incontro, occasioni per l’imprenditorialità. Una parte di essi, sceglierà di trovarli a Parabiago. Il nostro “sogno” realizzabile è un polo culturale ed imprenditoriale che fornisca questi servizi, anche ai fini di attrarre questi nuovi potenziali cittadini parabiaghesi. Il polo potrebbe essere composto da una mediateca, aule studio con accesso a bar o esercizi di ristoro, sale riunioni disponibili alle associazioni ed alla cittadinanza gratuitamente previa prenotazione, spazi adibiti ad ufficio in affitto anche per brevi periodi per ospitare spazi di coworking, temporary shop, spin-off, startup innovative. Tutto questo potrebbe essere ospitato, ad esempio, nella zona Rede (o in altri luoghi). Parabiago potrebbe in questo modo attrarre competenze, idee, nuove iniziative imprenditoriali, aumentando la qualità della vita e le opportunità lavorative per tutti noi. Guidare questa evoluzione eviterà la speculazione edilizia e la trasformazione in una città dormitorio».
Ornella Venturini e il Partito Democratico, invece, se il verdetto delle elezioni dovesse sorridere, per Parabiago guardano prima di tutto allo stile di governo. «Avere un singolo “sogno nel cassetto” mi sembrerebbe limitativo. Io vorrei per Parabiago uno stile di governo, fondato sulla trasparenza, che mi permetta di entrare in piena sintonia con i cittadini, con la volontà di comprenderne a fondo punti di vista, pensieri, emozioni, istanze e tenga conto della loro partecipazione attiva, con incontri periodici sui bisogni emergenti, al fine di costruire insieme il domani di Parabiago – spiega la candidata -. Questo è lo stile che mi ha contraddistinto anche da vicesindaco e assessore: il primo esempio di partecipazione si è avuto proprio in quegli anni, con incontri con gli abitanti del centro e delle frazioni per discutere del bilancio e con la distribuzione a tutte le famiglie di un opuscolo informativo sul tema. Il benessere dei cittadini è l’elemento prevalente e fondamentale di una città sostenibile, fattore propedeutico per una città per tutti. La qualità della vita è una sfida culturale che non possiamo permetterci di perdere. La città che sogno è una città dove sia possibile guardarsi intorno, conoscere le frazioni con le diverse peculiarità con l’obiettivo di sviluppare il proprio senso di appartenenza alla comunità. Questa è la città che vorrei, la città come sarebbe potuta essere se non fosse, per una ragione o per l’altra, diventata come oggi la vediamo. Nel tempo molti avevano immaginato il modo di farne la città ideale, ma…».
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