Cava Solter, Città Metropolitana non interviene e la Lega protesta
Città Metropolitana risponde picche alle proteste del territorio contro la nuova discarica tra Busto Garolfo e Casorezzo, e la Lega protesta
Dopo la “pioggia” di lettere rovesciata dal territorio su Città Metropolitana per dire “no” al progetto presentato dalla società Solter per una discarica di rifiuti speciali alle ex Cave di Casorezzo, da Palazzo Isimbardi è arrivata una risposta per i cittadini. Non quella che Busto Garolfo, Casorezzo e tutto l’Alto Milanese avrebbero voluto sentire, però.
«Più volte, anche pubblicamente, ho affermato che l’insediamento di una discarica rappresenta una ferita al vostro territorio già interessato nel passato da altre importanti trasformazioni – sottolinea il consigliere metropolitano delegato all’ambiente, Pietro Mezzi, che ha spiegato anche come la questione sia nelle mani degli uffici, che rispondono direttamente al sindaco metropolitano Beppe Sala -. Più volte però ho anche affermato che la sola volontà politica non è sufficiente a impedire l’insediamento di attività impattanti; come voi sapete, in base alle numerose verifiche tecniche svolte in questi anni, i progetti a supporto risultano conformi alle norme esistenti in materia».
Le parole di Mezzi hanno suscitato una dura reazione da parte della Lega. «La Città Metropolitana di Milano tramite Pietro Mezzi, consigliere delegato a pianificazione territoriale e ambiente del Partito Democratico, risponde con una lettera ai cittadini che chiedono giustamente perché si farà una discarica nel Parco nel Roccolo, e lui cosa fa? Scarica la colpa sui tecnici e sul sindaco Giuseppe Sala (PD), lo stesso che aveva dichiarato che non si sarebbe opposto in un eventuale giudizio ma che alla prova dei fatti si è rimangiato la parola – protestano i consiglieri regionali del Carroccio Curzio Trezzani, Silvia Scurati e Simone Giudici e Fabrizio Cecchetti, vicepresidente vicario del gruppo Lega alla Camera dei Deputati -. Però una cosa almeno è chiara, ed è scritta nero su bianco in quella lettera: Città metropolitana di Milano è l’unico ente e la sola responsabile dell’avvio lavori della discarica in questione fra Casorezzo e Busto Garolfo. Città metropolitana riconosce, finalmente, le sue responsabilità».
«In Regione Lombardia – proseguono gli esponenti del Carroccio – nel frattempo, che ricordiamo non ha competenza in materia di rilascio di autorizzazioni, abbiamo già approvato un emendamento alle linee guida del Piano regionale gestione rifiuti e bonifiche che introduce un criterio escludente per la realizzazione di impianti di trattamento e smaltimento rifiuti nei corridoi primari della Rete Ecologica Regionale. Criterio che diverrà efficace a Piano approvato ma che comunque non può modificare le autorizzazioni in essere già rilasciate da parte dalla Città Metropolitana a guida PD. Ma ciò è importante poiché l’area in questione è interessata proprio da un corridoio primario della rete ecologica regionale, quindi qualora il TAR dovesse accogliere i ricorsi e annullare le autorizzazioni, la ditta nel ripresentare la documentazione a Città Metropolitana dovrà rispettare questo nuovo criterio».
Di seguito il testo della lettera inviata da Pietro Mezzi ai cittadini che hanno scritto a Città Metropolitana.
Gentili cittadine, gentili cittadini,
rispondo alle vostre numerose mail pervenute nei giorni scorsi all’indirizzo del sindaco metropolitano in merito alla vicenda Solter.
Con le vostre lettere, in sintesi, chiedete di procedere alla revoca dell’autorizzazione Solter del 2017, di non presentare alcuna memoria difensiva riguardo i ricorsi pendenti e di bloccare i lavori di approntamento in corso.
Provo a rispondervi, sapendo già che le mie risposte non troveranno una vostra positiva accoglienza.
Più volte, anche pubblicamente, ho affermato che l’insediamento di una discarica rappresenta una ferita al vostro territorio già interessato nel passato da altre importanti trasformazioni. Più volte però ho anche affermato che la sola volontà politica non è sufficiente a impedire l’insediamento di attività impattanti; come voi sapete, in base alle numerose verifiche tecniche svolte in questi anni, i progetti a supporto risultano conformi alle norme esistenti in materia.
Ciò detto, come vi è noto, non è nelle mie facoltà e nei miei poteri procedere alla revoca dell’autorizzazione vigente.
Per quanto riguarda, gli aspetti legali mi permetto di farvi presente che la materia appartiene direttamente agli uffici legali della Città Metropolitana, i quali rispondono direttamente al Sindaco Metropolitano.
Per quanto riguarda infine l’ultimo aspetto da voi evidenziato nelle mail, dopo un confronto avuto con gli uffici competenti della Città Metropolitana di Milano, evidenzio, per punti, quanto segue:
1. gli uffici competenti di Città Metropolitana, lungi dall’avvallare alcuna parte in causa, hanno operato in conformità a quanto prescritto dalla normativa e dai provvedimenti emanati in precedenza;
2. il 31 agosto scorso il Comune di Busto Garolfo ha chiesto a Città Metropolitana di intimare alla società Solter la sospensione immediata dei lavori di allestimento dei lotti al fine di consentire ad Arpa il rilievo dello stato di fatto per verificarne la corrispondenza con quanto approvato;
3. il 2 settembre scorso Città Metropolitana ha risposto che, condividendo quanto precisato da Arpa nella propria nota del 26 agosto 2020, l’istruzione operativa di Arpa recepita tra le prescrizioni AIA non riguarda l’avvio dei lavori di allestimento dei lotti, ma è volta ad accertare la conformità dell’allestimento al progetto approvato, condizione di efficacia dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività di conferimento rifiuti;
4. pur non essendovi i presupposti giuridici per la sospensione delle opere di allestimento dei lotti, in via collaborativa Città Metropolitana ha comunque comunicato al Comune che richiederà ad Arpa un sopralluogo, al fine di verificare che l’allestimento dei lotti sia conforme all’autorizzazione rilasciata do scorso 10 settembre gli uffici competenti hanno firmato la richiesta di sopralluogo ad Arpa);
5. infine, per quanto riguarda invece il richiamo a nuovi interventi normativi regionali in materia di cave e rifiuti e il riferimento ai piani recentemente adottati da Città Metropolitana, si fa notare che i provvedimenti amministrativi sono disciplinati dall’ordinamento normativo vigente al momento del procedimento, ma soprattutto non si comprende esattamente quali siano i contenuti ostativi ai provvedimenti di cui si invoca la revoca.
Sono convinto, come vi dicevo all’inizio, di non aver corrisposto alle vostre aspettative, cosi come a quelle di tutti coloro i quali da anni si oppongono alla realizzazione dell’impianto in questione ma, come scrivo sopra, la politica da voi richiamata nelle vostre lettere non può credo esorbitare dai suoi limiti e competenze.
Credo che ora spetti alla magistratura amministrativa, chiamata in causa dai diversi soggetti istituzionali e non, a doversi presto esprimere.
Con i migliori saluti.
Pietro Mezzi
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