Rescaldina, atto vandalico contro la “Barca dell’Accoglienza”
Atto vandalico a Rescaldina: il gesto di inciviltà ha colpito la barca di legnano decorata da disegni e messaggi di 800 bambini e ragazzi disabili del paese
Atto vandalico a Rescaldina nella notte tra sabato 1 e domenica 2 agosto: un gruppo di vandali ha preso di mira la “Barca dell’Accoglienza”, l’opera che da novembre fa bella mostra di sé nel Bosco della Pace grazie al lavoro di 800 bambini che hanno decorato con i loro disegni colorati e i loro messaggi un’imbarcazione di legno lunga sette metri, alta 2 e larga 2,5.
All’iniziativa, nata dall’associazione culturale Articolonove, avevano aderito le scuole dell’infanzia e primarie di primo grado di Rescaldina, oltre ai piccoli del nido Wojtyla e i ragazzi del Centro Diurno Disabili. E ora gli 800 giovani e giovanissimi rescaldinesi hanno dovuto assistere a questo atto di inciviltà che ha danneggiato il loro lavoro, diventato già a tutti gli effetti un simbolo dell’area verde.
«Viviamo in un Paese triste e disperato – è il commento dell’associazione Articolonove all’indomani dell’atto vandalico -: gente che filma una donna che si dà fuoco senza intervenire, un carabiniere che tenta di sedare una rissa e viene massacrato di botte dal branco, ragazzi che promuovono azioni culturali nel loro quartiere e sono costretti a girare con la scorta… Anche a Rescaldina si è verificata una situazioni di disagio. Nel Bosco della Pace, un branco di vandali, forse condizionati da questo clima di assenza di valori, dall’idea che libertà significhi infischiarsene di tutto e di tutti, dal proprio vuoto mentale, ha distrutto parte del rivestimento della Barca dell’Accoglienza, realizzata dai bambini delle scuole. Non sappiamo se queste persone sono orgogliose della loro stupidità, sicuramente sono persone tristi che non sanno rispettare il lavoro di 800 bambini, non sanno apprezzare il messaggio di Pace, Accoglienza e Solidarietà che comunica la “Barca”. Persone anche influenzate da questo clima imperante di odio verso l’intelligenza, la bellezza e la solidarietà. Abbiamo deciso di non intervenire riposizionando il rivestimento distrutto, ma di lasciare i “buchi” per sottolineare la stupidità di chi riesce solo distruggere, nell’attesa, quando riapriranno le scuole, di valutare con i bambini che futuro dare alla Barca dell’Accoglienza».
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