Sindaco Cozzi: «Quando riaprirà lo sportello BPM a Garbatola? vogliamo risposte»
Ad intervenire il sindaco Massimo Cozzi che in questi giorni ha raccolto la protesta di diversi residenti delle frazioni di Garbatola e Villanova: «dagli eredi della Banca di Legnano, ci saremmo aspettati ben altra attenzione»
«Quando riaprirà lo sportello della BPM di via San Francesco a Nerviano?». A domandarselo è il sindaco Massimo Cozzi che in questi giorni ha raccolto la protesta di diversi residenti delle frazioni di Garbatola e Villanova. Il primo cittadino, come ci spiega oggi (mercoledì 8 luglio), in questi giorni, ha richiesto delucidazioni in merito e il Banco Bpm, dal canto suo, ha solo dichiarato di aver preso in «carico la segnalazione» precisando che verrà dato riscontro «nel più breve tempo possibile». Un riscontro che non ha per niente soddisfatto il sindaco Cozzi, impegnato nel cercare di dare risposte alla comunità.
La filiale nervianese è tra le 20 dell’Alto Milanese, che non hanno ancora riaperto: in totale in Lombardia sono 251 gli sportelli del Banco Bpm che dopo il lockdown sono rimasti chiusi. Sul tema c’è anche la parte sindacale che più volte ha segnalato: «Sguarnire il territorio di preziosi presidi creditizi può avere una ricaduta negativa non solo per la comunità, ma anche per le aziende che si trovano in un momento di estrema delicatezza nel quale avrebbero bisogno di un maggiore supporto da parte di una Banca dalle forti connotazioni territoriali».
I nervianesi che si trovano costretti ad effettuare un’operazione dal vivo devono recarsi a Parabiago o Vanzago. «È da 4 mesi che il la filiale ha chiuso e sino ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna notizia in merito al suo futuro». Un vero disagio secondo il primo cittadino che commenta: «Spiace constatare che i clienti sono stati lasciati nell’assoluta mancanza di informazioni. «È evidente che sta completamente venendo a mancare la funzione “sociale” che ricopre la filiale di una banca. Si preferisce privilegiare esclusivamente il capitale economico dimenticandosi di tutto il resto. È doveroso sottolineare che, dagli eredi della gloriosa Banca di Legnano, ci saremmo aspettati ben altra attenzione e rispetto per il territorio».
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