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Infortunio nell’edilizia a Cuggiono, il quinto in Lombardia post Covid-19

Nella fase due gli infortuni nei cantieri sembrano tornati «alla normalità». Lo dice il sindacalista della Fillea Cgil Agron Hysaj

Incidente sul lavoro

Il grave infortunio accaduto, il 24 giugno, a Cuggiono è il quinto incidente sul lavoro nel settore dell’edilizia registrato dai sindacati in Lombardia a distanza di un mese dalla ripresa. Nella fase due post Covid-19, gli infortuni nei cantieri sembrano tornati «alla normalità», secondo il sindacalista della Fillea Cgil Agron Hysaj che ha  aggiunto: «Le Segreterie Territoriali FENEAL UIL, FILCA CISL e FILLEA CGIL esprimono la loro sincera solidarietà all’operaio infortunato».

E mentre l’operaio, precipitato dal tetto di un edificio, si trova sotto osservazione al Niguarda di Milano, il sindacalista ha deciso di puntare il “faro” sul mondo dell’edilizia per cercare di sensibilizzare non solo gli addetti ai lavori, ma anche le istituzioni: «La sicurezza sul lavoro deve essere considerata dalle imprese un investimento e non una spesa». Il lavoro e i lavoratori non sono considerati un valore, secondo Hysaj  ma solo un mezzo per «risparmiare aumentando i profitti. Gli organi competenti faranno le indagini dovute e stabiliranno la dinamica, le cause e le responsabilità di ciò che è avvenuto. Le Organizzazioni Sindacali dell’edilizia da tempo sollecitano il completamento di quanto previsto dal DLGS 81/2008 con la costituzione della patente a punti (strumento fondamentale per la selezione ed il sistema di qualificazione delle imprese), l’intensificazione dei controlli e l’aumento delle sanzioni in materia di sicurezza sul lavoro, il ripristino del DURC nella sua forma originaria passando in tempi brevi alla certificazione della congruità e il contrasto al lavoro irregolare moltiplicatore di incidenti e di infortuni mortali»

L’obiettivo è che gli operai dopo una giornata di lavoro ritornino alla loro case tra gli affetti delle loro famiglie. «Per queste ragioni Feneal Filca e Fillea rivendicano l’applicazione del CCNL edile a tutti i lavoratori impiegati in cantiere con l’obiettivo di assicurare una adeguata formazione – afferma il sindacalista -, rivendicano uguali diritti e uguali prestazioni, rivendicano una efficace lotta alla corruzione e all’illegalità che sono foriere di mancate applicazioni delle norme legislative e contrattuali. Il fondamentale ruolo degli RLST, con la recente messa in rete a livello regionale lombardo, deve avere in futuro maggior efficacia ai fini del rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro nella quotidianità del cantiere».  La sicurezza sul lavoro e la lotta agli infortuni non è solo un problema sindacale, ma sociale, politico e istituzionale perché misura il tasso di rispetto che una società ha nei confronti di chi suda salario. «Ora anche i sindaci dei Comuni devono affrontare la questione infortuni nei cantieri, con lo stesso criterio delle ordinanze emesse durante l’ emergenza COVID, se vogliamo evitare questo bollettino di guerra».

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Pubblicato il 25 Giugno 2020
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