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Canegrate e San Giorgio al lavoro per il centro estivo

Già dallo scorso anno i due Comuni hanno dato vita ad un unico centro estivo. Canegrate pensa anche ad altri centri e per questo lancia un sondaggio

PalaBertelli San Giorgio su Legnano

Canegrate e San Giorgio su Legnano al lavoro per l’organizzazione dei centri estivi. Già dallo scorso anno i due Comuni hanno dato vita ad un centro ricreativo estivo unico realizzato in collaborazione con la Sangiorgese Basket, ovvero il Sangio City Camp, e le due amministrazioni, in attesa di sbrogliare i nodi interpretativi nelle linee guida dettate dal Governo, si stanno muovendo per permettere lo svolgimento delle attività estive in sicurezza.

Centri estivi 2020, ecco le linee guida del Governo

«I gestori si stanno organizzando nell’ottica di un ampliamento degli spazi, ma sempre rispetto a numeri in linea con quelli delle iscrizioni dello scorso anno, tra i 150 e i 180 bambini e ragazzi – spiega l’assessore a cultura, sport e tempo libero di San Giorgio su Legnano, Claudio Ruggeri -. Bisogna però aspettare di capire come si muoverà la Lombardia, che rispetto alle linee guida del Governo potrebbe decidere di apportare cambiamenti o limitazioni: anche ANCI ha scritto alla Regione in questi giorni, proprio per capire come intenda procedere. Il problema principale è quello del maltempo: servono spazi al chiuso che possano essere sanificati, per questo la scelta è ricaduta sulle aule delle scuole primarie».

Canegrate, inoltre, attiverà un centro estivo per l’infanzia alle scuole Rodari e se necessario è pronta ad attivare altri centri dal 1° luglio, per i quali sono già stati individuati gli spazi. In quest’ottica, l’amministrazione ha promosso un sondaggio che rimarrà attivo fino al 27 maggio, rispetto al quale per ora sono arrivate una sessantina di risposte.

«Siamo pronti a collaborare con soggetti privati, su progetti seri e a prezzi calmierati, e siamo disponibili a una sinergia con l’oratorio quando vi saranno linee guida che gli permetteranno di organizzare delle attività – spiegano da via Manzoni -. La spesa per l’amministrazione è elevata, prima di tutto perché serve più personale rispetto agli scorsi anni. Si passa da un educatore ogni 15 bambini a uno ogni cinque fino ai cinque anni; uno ogni sette dai sei agli undici anni; uno ogni dieci fino ai quattordici anni. Si aggiungono i costi dei presidi sanitari e altri accorgimenti, anche nella somministrazione dei pasti. Il nostro impegno è tenere le rette a un livello sostenibile per le famiglie. È necessario quindi capire quanti corsi avviare e per chi: le attività devono rispondere a bisogni reali e ben identificati».

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Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 25 Maggio 2020
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