Crollo dei passeggeri sugli autobus Stie: “Serve un aiuto dallo Stato”
Vezio Guidobono disegna una situazione ad un passo dal dramma in un contesto in cui, a causa del lockdown dovuto alla pandemia da Coronavirus, gli autobus si sono completamente svuotati di passeggeri
Per ora sono poche decine ma potrebbero diventare centinaia, o addirittura migliaia, le richieste di rimborso degli abbonamenti ai servizi di trasporto per gli studenti che, a partire dalla fine di febbraio, non hanno più fatto ritorno a scuola a causa della chiusura imposta dall’emergenza covid-19. Richieste che arrivano in un momento difficilissimo per le aziende di trasporto che assicurano i collegamenti su gomma e tra questi c’è anche Stie, uno dei principali operatori del settore nel Basso Varesotto e nella Città Metropolitana di Milano.
Una lettrice di Varesenews che ci chiedeva dove si potevano trovare informazioni sui rimborsi degli abbonamenti per studenti di Stie e la risposta ce la fornisce il direttore d’esercizio della società di trasporto pubblico locale, Vezio Guidobono che allarga le braccia e disegna una situazione ad un passo dal dramma in un contesto in cui, a causa del lockdown dovuto alla pandemia da Coronavirus, gli autobus si sono completamente svuotati di passeggeri: «Nonostante abbiamo avuto un calo medio del numero di passeggeri che va dall’80% di marzo e metà mese di maggio al 98% di aprile – spiega Guidobono – abbiamo dovuto garantire, comunque, tutte le corse, comprese una parte delle linee che venivano utilizzate dagli studenti. Al momento non c’è una linea di intesa sui rimborsi tra i vari operatori del settore in Lombardia che fanno parte dell’Anav e di Assolombarda perchè riteniamo debbano essere gli enti pubblici per i quali lavoriamo a rifondere gli abbonamenti non utilizzati».
In realtà gli stessi comuni hanno iniziato a mettere le mani avanti in alcuni casi: «Alcune amministrazioni ci stanno già comunicando l’intenzione di rinegoziare i contributi concordati, sostenendo che noi abbiamo diminuito le corse e questo rischia di tagliarci le gomme».
Le nuove regole di Regione Lombardia per i mezzi pubblici hanno ridotto i posti a sedere sugli autobus del 60% mentre i posti in piedi sono diventati 1/6: «In questo momento nessuno si fida ad usare i mezzi pubblici per spostarsi. La linea più frequentata in questo momento è quella tra Rho e Milano che conta una media di 12 passeggeri in tutto. A tutto questo si aggiunge il fatto che la società sta ancora smaltendo le ferie arretrate dei dipendenti e quindi non è ancora stato possibile chiedere la cassa integrazione. Se lo Stato non ci aiuta sarà difficile rialzarsi».
La situazione descritta dal direttore d’esercizio di Stie, dunque, è molto complicata e le richieste di rimborso degli abbonamenti per il servizio scuole rischierebbero di accelerare una crisi che è già profonda e difficile da governare.
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