Busto Garolfo aumenta i fondi per i buoni spesa per chi si trova in difficoltà economica a causa dell’emergenza coronavirus: Palazzo Molteni, infatti, ha ricevuto da CAP Holding una donazione di 51.553,38 euro, e ha deciso di utilizzare il denaro per incrementare le risorse ricevute dalla Protezione Civile per le misure di sostegno alimentare.

Il Comune guidato da Susanna Biondi proseguirà quindi nella raccolta e nella valutazione delle domande secondo i criteri già adottati fino ad oggi: saranno i servizi sociali a valutare le singole situazioni, con particolare attenzione, ad esempio, ai soggetti con reddito di cittadinanza al momento sospeso, revocato e decaduto, ai nuclei familiari con cinque o più componenti o mono-genitoriali, agli anziani soli con pensione minima o senza pensione, ai nuclei familiari che a seguito del coronavirus si trovano con conti corrente congelati o non hanno temporaneamente la disponibilità dei propri beni o non possiedono strumenti di pagamento elettronici, ai nuclei familiari con disabili in situazione di fragilità economica e alle partite IVA. La valutazione verrà effettuata tramite colloquio telefonico ed eventuale documentazione, se in possesso dell’ufficio, reperibili dall’utente o nelle banche dati a disposizione dell’ente.

Chi percepisce altri contributi pubblici potrà beneficiare della misura, ma senza priorità, previa valutazione dell’ufficio Servizi Sociali rispetto allo stato di necessità. In particolare sarà tenuta in considerazione l’entità del contributo percepito, la presenza di minori e disabili e altri indicatori di disagio sociale.

Il valore del buono per i single, su base mensile, sarà pari a 100 euro, che salgono di 100 euro per ogni componente aggiuntivo e per ogni neonato da 0 a 3 anni, fino ad un massimo di 600 euro. In casi particolari, come allergie o celiachia, potrà essere valutato un incremento di 50 euro del buono spesa.

«I buoni – spiega il Comune nella determina che stabilisce la destinazione del denaro donato da CAP Holding – verranno rimborsati agli esercizi commerciali con successivi atti di liquidazione».