Rescaldina: 67 decessi in quattro mesi, 11 in più del 2019
A Rescaldina sono 49 i casi di coronavirus dall'inizio dell'emergenza e l'ufficio anagrafe ha registrato undici decessi in più rispetto al 2019
Undici decessi in più nei primi quattro mesi dell’anno a Rescaldina rispetto al 2019. Se lo scorso anno erano venute a mancare in tutto 56 persone (di cui 34 residenti fuori dal Comune, 18 residenti nel Comune, 3 non residente e 1 irreperibile deceduto nel Comune), quest’anno nello stesso periodo l‘ufficio anagrafe ha registrato 67 decessi (di cui 43 residenti deceduti fuori dal Comune, 22 residenti deceduti nel Comune e 2 non residenti morti nel Comune).
Incremento, quello dei dati relativi alla mortalità, legato a doppio filo alla situazione che stanno attraversando molte RSA, duramente colpite dall’emergenza coronavirus. «Purtroppo il maggior aumento si registra tra i residenti deceduti fuori Comune, ambito strettamente collegato alla drammatica situazione registrata in molte RSA – spiega il sindaco, Gilles Ielo, che ha diffuso i dati sulla pagina Facebook del Comune -. A tal proposito, per non creare equivoci, sottolineo che nessun decesso per Covid è stato registrato nella RSA presente a Rescaldina e pertanto colgo l’occasione per ringraziare tutto il personale e la direzione, che fin da subito ha adottato tutte le precauzioni necessarie, limitando a un numero veramente esiguo i contagi. Particolarmente positiva risulta anche la guarigione di un ospite di 82 anni, il cui contagio è avvenuto in ospedale, tra i primi casi registrati a Rescaldina. Il mio personale plauso anche al M5S per la donazione di 20 mascherine alla Fondazione Colleoni, atteggiamento di sensibilità che spero possa essere di buon auspicio per la promozione di una comunità che esprima sempre di più i valori di coesione e solidarietà, anche in altri ambiti».
Intanto in paese sono saliti a 49 i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza, secondo i dati forniti dall’ATS: un cittadino è tuttora ricoverato, 25 si trovano nella propria abitazione, 17 sono stati dimessi e sei, purtroppo, non ce l’hanno fatta. «Molti – sottolinea il primo cittadino – risultano in attesa di essere convocati per l’effettuazione dei test o dei tamponi». Sono invece 47 i cittadini che hanno avuto finora contatti con casi accertati di coronavirus: 44 hanno terminato la quarantena e tre si trovano tuttora in isolamento domiciliare.
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