Oltre 3mila persone ieri sera, lunedì 31 luglio, hanno "preso d'assalto" Piazza Libertà ad Arconate per assistere al concerto della band legnanese dei Finley, ospite alla festa patronale cittadina.

La serata ha registrato un grande afflusso di pubblico nonostante le stringenti misure di sicurezza imposte per garantire il tranquillo svolgimento della manifestazione. Oltre ai varchi di accesso per l'entrata e l'uscita controllate del pubblico dalla location, infatti, all'ingresso gli uomini dell'Arma hanno controllato borse e zaini degli spettatori, per assicurarsi che nessuno stesse cercando di introdurre nell'area riservata al concerto qualcuno degli oggetti vietati. Come valige, borse e zaini con capienza superiore ai dieci litri, trombette da stadio, bombolette spray, fumogeni, accendini, bevende alcoliche, catene, lattine, bottiglie di vetro e borracce in metallo, oltre naturalmente a materiale esplosivo, oggetti da punta o da taglio, materiale infiammabile, armi e sostanze stupefacenti. Nella piazza, inoltre, non potevano essere introdotti power bank, caricatori portatili, animali, bastoni per selfie, aste, penne, ombrelli, puntatori laser, droni e aeroplani telecomandati, caschi, biciclette, skate-board, pattini, tende e sacchi a pelo.

Sul palco il gruppo legnanese ha portato i suoi due nuovi singoli "Io odio il DJ" e "La fine del mondo", che anticipano l'uscita del nuovo album, insieme ad alcuni dei suoi successi storici. Nella scaletta del concerto, infatti, brani come "Sole di settembre", "La mia notte", "Il tempo di un minuto", "Gruppo randa", "Domani", "Diventerai una star", "Sempre solo noi", "Ricordi", "Sirene", "Dentro una scatola", "Adrenalina", il medley "Can't stop the feeling"-"I gotta feeling", "Il meglio arriverà, "Tutto è possibile", "Ad occhi chiusi", "Fumo e cenere".

Tra un brano e l'altro, c'è stato spazio per ricordare i primi passi della band, che proprio tra Legnano ed Arconate ha iniziato il suo cammino nel mondo musicale, con le due città che hanno giocato un ruolo fondamentale nella formazione del gruppo.

Non solo: Pedro, voce del gruppo fin dagli esordi, ha voluto "spronare" i tanti giovani presenti in piazza a non considerarsi sfortunati per essere nati in un paese con pochi abitanti e a non credere di essere nati in un posto che dà loro poche possibilità: «Ormai tutto è a portata di mano – è stato l'incitamento del cantante –, e nascere in un piccolo paese non è un limite per i propri sogni e le proprie ambizioni».

Immagini di Luigi Frigo