Stefano Senardi, il custode del suono: a Materia il racconto di una vita nella musica
Martedì 29 aprile a Materia l’editore e discografico presenta La musica è un lampo (Fandango), diario di trent’anni vissuti dietro le quinte della grande musica italiana e internazionale

Ci sono generazioni in cui pezzi di vita personale coincidono con frammenti della storia collettiva. Gli anni Settanta sono stati, forse, l’ultima grande stagione in cui cultura, utopia e immaginazione hanno attraversato profondamente l’esistenza dei ventenni e dei trentenni, soprattutto in quella provincia che assorbiva i cambiamenti con il ritmo più lento e profondo delle onde lunghe. Una generazione senza appartenenze rigide, né figli del Sessantotto né inquadrati nei partiti. Figli, semmai, di una possibilità di sguardo più aperto.
Martedì 29 aprile alle ore 21, Stefano Senardi sarà ospite a Materia Spazio libero (Via Confalonieri 5 Sant’Alessandro – Castronno) per presentare il suo libro La musica è un lampo, edito da Fandango. Un incontro che si preannuncia come un viaggio nella memoria musicale, personale e collettiva, di almeno trent’anni.
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Il libro è molto più di una biografia: è un distillato di relazioni, incontri, fotografie, storie condivise e attraversate. Circa sessanta capitoli che non seguono una cronologia rigida, ma un percorso emotivo, fatto di lampi, memorie, connessioni, immagini, cimeli. Una narrazione che non cerca mai la centralità dell’io, ma si sviluppa attorno a ciò che è stato vissuto “a fianco”. Senardi, da sempre, sceglie la seconda fila. Non per mancanza di protagonismo, ma per una forma di rispetto, di empatia, di attenzione per l’altro.
Dalla prima esperienza alla CGD di Ladislao Sugar, fino ai vertici di Warner e poi di Poligram, la traiettoria professionale è quella di un protagonista assoluto della discografia italiana e internazionale. Eppure è nei dettagli che si ritrova la sua cifra: nella curiosità bulimica, nella capacità di ascolto, nel desiderio costante di scoprire e mettersi in relazione. Una qualità umana prima ancora che professionale, coltivata in una città come Imperia, affacciata sul mare ma con la montagna alle spalle. Terra di Calvino, terra dove perfino la noia può diventare fertilizzante emotivo.
Senardi ha conosciuto e frequentato il gotha della musica mondiale, italiana e internazionale, ma ha anche coltivato le “relazioni dell’anima” con figure meno note al grande pubblico, e proprio per questo centrali. Una su tutte: Franco Battiato, a cui è legato da un rapporto profondo, affettuoso, musicale e spirituale.
Nel suo diario non c’è esclusione. C’è solo accoglienza. Una visione rara, in un ambiente spesso competitivo, che ha saputo restituire la musica come linguaggio universale e come orizzonte di senso.
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