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‘Ndrangheta di Legnano e Lonate: nuova assoluzione per la figlia di Rispoli, metodo mafioso per Casoppero

Il processo bis in Corte d'Appello (dopo che la Cassazione aveva annullato il primo) conferma l'assoluzione per Francesca Rispoli e le condanne per rapina e lesioni. Si aggrava la posizione dell'imprenditore cirotano di Lonate

tribunale procura milano

Alcuni esponenti vicini o facenti parte della locale di ‘ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo sono tornati oggi davanti ai giudici della Corte d’Appello di Milano per il processo di secondo grado (la Cassazione aveva annullato la prima sentenza rinviando tutto ai giudici milanesi) scaturito dall’inchiesta dal pm Alessandra Cerreti della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, denominata Krimisa bis.

Per Francesca Rispoli, figlia del boss al 41 bis Vincenzo, la sentenza è stata ancora una volta di assoluzione per la vicenda del pestaggio di un imprenditore a Malta mentre per l’allora compagno Giovanni Lillo (che nelle intercettazioni parlava apertamente del ritorno della ‘ndrangheta) la condanna è stata di 1 anno e 10 mesi per lesioni. Secondo i giudici, dunque, insieme ai fratelli Giuseppe e Michele Di Novara (condannati a 4 anni per rapina) avrebbe pestato un imprenditore reo di non aver pagato completamente le prestazioni effettuate dai tre nei suoi cantieri nell’isola del Mediterraneo. I due fratelli, infatti, oltre a picchiarlo lo avevano anche derubato dei soldi che aveva addosso. I fatti risalgono al 2020.

Condanna appesantita anche per Cataldo Casoppero, l’imprenditore edile di Cirò Marina da decenni attivo sul territorio di Lonate Pozzolo e già condannato a 14 anni per associazione mafiosa nel primo processo Krimisa. Per lui i giudici hanno deciso una pena di 5 anni e 4 mesi per corruzione con l’aggravante del metodo mafioso riguardo alla vicenda dei controlli da parte di un funzionario Anas su un cantiere della sua impresa. Il difensore Massimo Arrigoni si è detto piuttosto sorpreso della decisione e ha annunciato che ricorrerà in Cassazione ma le motivazioni si conosceranno solo tra 60 giorni.

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Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 04 Marzo 2025
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