I volontari della Protezione Civile all’opera per una maxi esercitazione a Legnano
Tre giorni di maxi esercitazioni per i distaccamenti della Protezione Civile di Città metropolitana di Milano. Allestito un campo anche all'Isola del Castello di Legnano per prove di pompaggio e gestione delle acque in uno scenario alluvionale
Il CCV-MI, Comitato di Coordinamento delle Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile della Città metropolitana di Milano, ha organizzato tra venerdì 15 e domenica 17 novembre una maxi esercitazione per i volontari della Protezione Civile. Lo scopo è stato quello di mettere alla prova le capacità di intervento dei volontari ricostruendo situazioni di reale emergenza. Diverse le destinazioni operative studiate ad hoc per l’esercitazione, una delle quali si è tenuta proprio all’Isola del Castello di Legnano e ha riguardato le modalità di intervento idrogeologiche, prove di pompaggio e gestione delle acque, grazie alla vicinanza con il fiume Olona.
Non solo scenari alluvionali, nelle altre location dell’area milanese destinate alla maxi esercitazione si è dato spazio anche ad altre prove: dal taglio degli alberi e liberazione delle aree con operazioni di rimozione di alberi caduti o a rischio per la sicurezza della popolazione, alla ricerca di persone scomparse con unità cinofile specializzate in mantrailing e ricerca, al supporto logistico con installazioni illumino-tecniche per operare in aree colpite da blackout o difficilmente accessibili, alle operazioni antincendio boschivo. Tanti quindi gli scenari affrontati dai volontari della Protezione Civile che si sono divisi nelle diverse aree. «Il campo base con la Sala Operativa è stato creato a Pieve Emanuele, – ha detto Gabriele Baroni, vicepresidente della Protezione Civile di Legnano – da lì sono partite le squadre dirette ai 18 scenari che sono stati allestiti per tutta la Provincia. Avevamo qui all’isola del Castello di Legnano circa 80 volontari, tutti contenti di come è andata la giornata perché è stato organizzato qualcosa di molto complesso».
L’esercitazione a Legnano
«Abbiamo utilizzato l’area golenale dietro al Castello di Legnano, – ha detto il vicepresidente della Protezione Civile di Legnano Baroni – che normalmente si allaga quando avvengono le piene dell’Olona, per prendere l’acqua e trasportarla al di là dell’argine con vasche e macchinari appositi. Sono state fatte due catene di motopompe, due linee a cui hanno lavorato tutti i volontari». I macchinari utilizzati per l’esercitazione sono gli stessi che vengono adoperati durante le reali emergenze. «Durante la giornata – ha detto il volontario – c’è stata una costante comunicazione con la Sala Operativa di Pieve Emanuele». Sul posto volontari provenienti da tutta la Provincia: Bollate, Casarile, Locate Triulzi, Opera, Melegnano, Lacchiarella, Grezzago, San Donato, Abbiategrasso, Peschiera, Pregnano e Cesano Boscone.
Essere volontari: un impegno costante per la comunità
Nell’ultimo periodo la Protezione Civile di Legnano è cresciuta di 10 nuove unità che attualmente stanno seguendo il corso base, ma trovare volontari non è semplice. «Se sei volontario di protezione civile – ha detto Baroni – è perché vuoi adoperarti per gli altri e le esercitazioni sono un punto fondamentale per mantenere attiva la propria operatività e confrontarsi con le altre associazioni perché senza confronto non si cresce e, soprattutto, non si imparano tecniche da chi è più esperto. In maxi emergenze, come nel caso di quanto successo in Emilia, ci sono volontari di tutte le associazioni possibili ed è importante saper operare e collaborare in modo corretto conoscendo tutte le procedure da adottare».
L’emergenza dello scorso anno a Legnano
Le maxi emergenze climatiche che stanno accadendo nell’ultimo periodo sono sempre più complesse da affrontare. «L’ultima emergenza molto pesante che abbiamo affrontato – ha ricordato Baroni – è stata quella dell’anno scorso qui a Legnano, il nubifragio di luglio con vento, grandine e pioggia contemporaneamente. Avevamo varie squadre di soccorso attive sul territorio, soprattutto quando sono crollate delle piante in Corso Italia. Quello è stato un impegno su più settimane perché siamo intervenuti anche nei comuni limitrofi».
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