Erano motivazioni attese quelle della assoluzione di Fratus, Cozzi e Lazzarini, per capire quanto fossero legittime le azioni dei tre ex amministratori comunali, ma anche per verificare quanto fossa fondata la sentenza d’appello che li aveva assolti nel febbraio scorso, dopo la condanna in primo grado.

I reati, cosi’ hanno spiegato le 91 pagine, non sussistono. Il giudizio d’appello, quindi, restituisce completa dignita’ all’ex sindaco Fratus e ai suoi assessori Cozzi e Lazzarini. Le motivazioni, adesso, aprono scenari positivi anche per gli altri imputati coinvolti nella vicenda giudiziaria di Piazza Pulita. Politici, professionisti, manager finiti in un calderone che per anni ha condizionato attivita’ personali e pubbliche in maniera sicuramente penalizzante. Un lieto fine, per loro, e’ assolutamente prevedibile.

Ad ogni modo,  resta profonda la tristezza per un caso che ha scritto una drammatica pagina nella storia del Comune di Legnano. In tanti, (stampa compresa), dovrebbero ripensare a quegli atteggiamenti che avevano trasformato Legnano in un luogo dove la giustizia invocata in piazza sembrava volersi imporre su quella del tribunale.

Un periodo, quello del 2019, in cui la distinzione tra vicenda politica e giudiziaria era infinitamente sottile. Cosi’ oggi e’ facile giocare con questa ambiguita’ e rinunciare a una revisione del proprio comportamento di allora. In verita’, qualcuno, pubblicamente, ci e’ riuscito (il consigliere di FdI, Franco Colombo) con un esempio apprezzato soprattutto perche’ estraneo a logiche di partito, ma basato su un aspetto squisitamente umano. Significa quindi che e’ possibile farlo? Certo. Ma succedera’? Per adesso, solo silenzio e indifferenza.

Un interrogativo finale: se uno dei tre politici coinvolti si presentasse candidato sindaco nelle prossime elezioni, quante probabilita’ di vittoria avrebbe? Sbandierando orgogliosamente le motivazioni della sentenza di assoluzione, parecchie.

Le difese dopo le motivazioni dell’assoluzione di Fratus Cozzi e Lazzarini: “Sofferenza inutile”