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Testamento solidale: cos’è e a cosa serve

Si tratta di uno strumento giuridico attraverso il quale una persona può fare un ultimo gesto di solidarietà in favore di chi ha più bisogno senza per questo ledere i diritti che spettano ai parenti più prossimi

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Il lascito testamentario, noto anche come testamento solidale, è uno strumento che consente alle persone di destinare i loro beni o parte di essi a enti benefici, come associazioni, fondazioni, società no profit ecc., impegnati in attività umanitarie o sociali.

Si tratta di uno strumento giuridico attraverso il quale una persona può fare un ultimo gesto di solidarietà in favore di chi ha più bisogno senza per questo ledere i diritti che spettano ai parenti più prossimi.

Come si fa un testamento solidale

Diversamente da quello che si potrebbe pensare, il testamento solidale non è una forma di testamento vera e propria, visto che esse nel nostro ordinamento giuridico sono limitate a: olografo, pubblico e segreto (tralasciando il testamento internazionale e quelli speciali).

Pertanto, quando si parla di testamento solidale, in realtà, si fa riferimento a dei lasciti contenuti in un testamento e che sono indirizzati a enti che si occupano di aiutare persone che si trovano in difficoltà o operano nel terzo settore.

Pertanto, per poter fare un lascito testamentario solidale occorre semplicemente inserirlo all’interno del proprio testamento. In caso di testamento olografo (ovvero scritto direttamente dal testatore) è consigliabile ricordarsi di specificare bene cosa si vuol lasciare e a chi, in caso contrario la disposizione potrebbe non avere effetti. Viceversa, in caso di testamento pubblico, ovvero ricevuto alla presenza di due testimoni dal Notaio, è direttamente quest’ultimo a dare tutte le spiegazioni e le indicazioni al testatore al fine di garantire la piena efficacia della disposizione.

Perché fare un testamento solidale?

I motivi che in concreto possono spingere una persona a fare un testamento solidale possono essere tantissimi. In genere questo è un modo per far valere i propri ideali, legando il proprio nome ad azioni concrete di aiuto verso gli altri.

Infatti, questo strumento permette di mettere nero su bianco le proprie volontà, definendo come dovrà essere impiegato il proprio patrimonio senza dubbi o equivoci da parte degli eredi e/o dell’esecutore testamentario. In altre parole, attraverso un lascito solidale la volontà del de cuius continuerà ad essere viva anche dopo la sua morte, senza dover fare affidamento alle azioni dei propri eredi o dell’eventuale esecutore testamentario.

Attraverso un lascito testamentario, quindi, il testatore potrà agire in prima persona.

I diritti dei legittimari

Spesso molte persone hanno timore nel fare un testamento solidale perché credono che così facendo potrebbero ledere i diritti che spettano ai legittimari, ovvero, i parenti prossimi del testatore come ad esempio i figli, il coniuge o, in mancanza dei primi, gli ascendenti.

La legge, infatti, riserva a questi soggetti una determinata parte del patrimonio del testatore la quale, per legge, gli sarà attribuita. Ciò vuol dire che, anche se il defunto non volesse dare nulla a questi parenti, non potrebbe spogliare i legittimari di ciò che spetta loro.

Ebbene, fare un lascito testamentario non significa ledere i diritti che spettano per legge a tali soggetti. Infatti, il lascito testamentario normalmente viene fatto nei limiti del valore della quota disponibile del testatore. Si tratta, in altre parole, di quella parte del proprio patrimonio di cui può disporne senza limiti di sorta.

Le tasse

Il testamento solidale non prevede il pagamento di imposte o tasse al momento della sua redazione. Questo vale anche quando si apre la successione: il valore dei beni lasciati (inclusi gli immobili) agli enti beneficiari non è soggetto a imposte di successione o altre imposte.

Ciò significa che l’intero ammontare del lascito, senza detrazioni fiscali, può essere utilizzato dagli enti per sostenere le loro attività umanitarie, sociali, culturali, sanitarie, scientifiche o di ricerca.

Redazione
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Pubblicato il 30 Giugno 2024
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