Un’intervista speciale e la prima volta alle Nazioni Unite a New York
Un reportage di Nadia Pieri, studentessa dell’Università dell’Insubria che per tre mesi farà un tirocinio all’Istituto Italiano di Cultura di New York. “Il bello di questa esperienza è scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo”
La settimana appena trascorsa, per la precisione la quinta qui a New York, è stata travolgente. Innanzitutto, è iniziata con il mio compleanno. Incredibile ma vero, ho avuto la fortuna di festeggiare i miei 24 anni nella Grande Mela, circondata dall’affetto dei miei zii e di una parte della mia famiglia che fino a pochi mesi fa non conoscevo. Devo infatti ammettere che – anche essendo lontana da casa – non mi sono sentita sola e ho apprezzato ogni singolo istante di questo compleanno un po’ strano ma allo stesso tempo unico.
Nuovi incontri grazie al mio tirocinio
Dopo due giorni di vacanza e tanto cibo sono tornata all’Istituto Italiano di Cultura, il luogo in cui sto svolgendo il mio tirocinio. È stata una settimana entusiasmante in cui ho avuto il piacere di intervistare per La Voce di New York la leggenda del Jazz, quattro volte vincitore dei Grammy Awards, John Patitucci. L’Istituto ha infatti ospitato la serata inaugurale del Peperoncino Jazz Festival – New York Session, che vedeva come protagonista proprio il celebre musicista. Nonostante negli ultimi due anni abbia fatto diverse interviste, anche a personaggi molto noti, approcciarmi in lingua inglese è tutta un’altra cosa. Ma ciò che sto imparando di più da quando sono a New York è di non pensare troppo e buttarmi, anche quando la barriera linguistica può fare paura. Alla fine, infatti, nonostante il mio inglese non sia perfetto sono riuscita a farmi capire e a mettere a proprio agio l’intervistato.
Queste occasioni sono preziose per noi tirocinanti, in quanto abbiamo la possibilità di vedere da vicino l’organizzazione e tutti i meccanismi che si celano dietro a un evento così grande e importante.
Il Peperoncino Jazz Festival ha infatti radunato più di cento persone appassionate di musica e del Bel Paese, celebrando non solo il Jazz ma anche la Calabria. Non a caso, è stato allestito all’Istituto anche un delizioso banchetto con prodotti tipici calabresi che hanno un po’ attutito la mia nostalgia per il cibo italiano.
Un aperitivo alle Nazioni Unite
Questa settimana, inoltre, grazie ad alcuni ragazzi che stanno facendo il tirocinio MAECI (lo stesso programma grazie al quale sono a new York) ho avuto la possibilità di vistare, per la prima volta, le Nazioni Unite. Potete immaginare: un’emozione immensa, soprattutto quando ho visto di fronte a me il leggendario Palazzo di vetro. Ma la parte più interessante è stata partecipare a un aperitivo che ha radunato centinaia di funzionari e diplomatici provenienti da tutto il mondo. Un ambiente, quello della diplomazia, che fino a poche settimane fa non avevo mai frequentato, ma che inizia ad affascinarmi moltissimo.
E in fine dei conti, penso che sia proprio questo il bello dell’esperienza che sto vivendo: scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo ed emozionarsi, continuamente.
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