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Omicidio nel bosco della droga di Rescaldina: tutti assolti, uno di loro si inginocchia e ringrazia Allah

La scena nel corridoio del tribunale dopo la lettura del dispositivo da parte del presidente della Corte d'Assise. Per la morte di Ouada Boudia non c'è un colpevole

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I quattro imputati per l’omicidio di Ouada Boudia, lo spacciatore marocchino ucciso con un colpo in testa nel corso di una sparatoria nel bosco del Rugareto a Rescaldina avvenuto il 4 aprile del 2022, sono stati tutti assolti per non aver commesso il fatto.

Mohamed El Moundiry difeso dall’avvocato Roberto Grittini ed Elhabib Rahoui difeso dall’avvocato Francesco Paolo Rondena (entrambi detenuti e presenti in aula) sono stati immediatamente scarcerati e uno di loro non ha nascosto la propria gioia ringraziando Allah addirittura mettendosi in ginocchio nel corridoio del tribunale di Busto Arsizio. Abdelatif Bouda difeso da Barbara Ballarati d’ufficio e Mohamed Hakmaoui difeso dal collega Stefano Banfi sempre d’ufficio (questi ultimi entrambi latitanti), invece, probabilmente non sanno nemmeno di essere stati sottoposti ad un processo in quanto latitanti dal giorno successivo alla sparatoria.

La sentenza è arrivata questa mattina, nell’ambito del processo in Corte d’Assise presieduto da Giuseppe Fazio che ha letto il dispositivo poco dopo le 13. Il pm Carlo Alberto Lafiandra ha lasciato l’aula rammaricato dopo aver chiesto la condanna a 24 anni per tutti e quattro.

Non si è trattato di un processo facile per l’accusa, nonostante il lavoro svolto dagli uomini della Compagnia carabinieri di Legnano che erano riusciti a ricostruire la vicenda attraverso una faticosa ricerca di elementi e testimonianze. Proprio queste ultime, però, in gran parte tossicodipendenti che frequentavano il bosco dello spaccio per acquistare le dosi, non hanno convinto la corte. Le motivazioni saranno rese note tra 90 giorni.

Fatto sta che per la morte del 30enne non c’è un colpevole, ennesima vittima delle faide che imperversano continuamente nelle decine di piazze di spaccio nascoste tra le aree boschive della provincia.

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Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 22 Aprile 2024
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