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Tre diffide al comune di Dairago per i “rischi alla salute” legati alle antenne 5G

Il sindaco ribadisce l'impossibilità di bloccare «l’installazione di tutti i dispositivi della tecnologia 5G»: «Sarebbe una violazione della normativa»

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Tre diffide in pochi mesi al comune di Dairago per “denunciare” «i rischi per la salute derivanti dalle antenne installate sul suolo del comune di Dairago nonché in prossimità delle abitazioni e delle scuole, tenendo presente il recente via libera all’aumento dei limiti di esposizione della popolazione italiana ai campi elettromagnetici».

A chiamare in causa via Chiesa è una cittadina, Paola Cucchetti, che da novembre dello scorso anno chiede all’amministrazione comunale di «imporre a tutte le attività da cui possano originare emissioni inquinanti la eliminazione, sospensione o interruzione dell’installazione di tutti i dispositivi della tecnologia 5G», di «assumere ogni misura e cautela volte a ridurre significatuvamente e, ove possibile, eliminare l’inquinamento elettromagnetico e le emissioni prodotte ed i rischi per la salute della popolazione, soprattutto in prossimità di centri abitati, scuole e parchi» e di «astenersi per il futuro dall’autorizzare, asseverare e dare esecuzione a progetti relativi a nuove attività che possano condurre ad un aggravamento delle condizioni di insalubrità ambientale, della salute degli animali e per la tutela del verde delle strade».

«Il Governo ha approvato l’aumento dei limiti di elettrosmog sul territorio nazionale – sottolinea Cucchetti, che lamenta di non aver ricevuto nessuna risposta alle tre diffide inviate -, e a cascata sul territorio compaiono ad una velocità incessante sia sui tetti condominiale che in zone industriali (e non solo) pali altissimi con antenne che dovrebbero supportare la nuova tecnologia 5G. Purtroppo la popolazione non è al corrente però del pericolo che si corre con l’aumento di questi livelli e nel mio caso il comune di Dairago, paese di poco più di 6.500 abitanti e che copre un territorio esiguo in termini di chilometri, ne ha ben quattro, di cui una su un tetto che disterà al massimo 200 metri dal polo scolastico».

Richieste, quelle della cittadina, che il comune ha sottoposto all’attenzione dell’autorità competente ma che si scontrano con «l’impossibilità per i comuni di introdurre limiti alla localizzazione delle antenne». «A gennaio avevo risposto alla cittadina che avremmo inoltrato la sua segnalazione all’autorità competente in materia, cosa che è stata fatta – è la replica del sindaco Paola Rolfi -. La normativa vigente e svariate sentenze del Consiglio di Stato stabiliscono che gli impianti di telecomunicazione sono assimilati alle opere di urbanizzazione primaria e pertanto sono compatibili con qualsiasi zonizzazione. Questo comporta l’impossibilità per i comuni di introdurre limiti alla localizzazione delle antenne in aree generalizzate del territorio, così come non è possibile incidere, anche in via indiretta o mediante ordinanze contingibili e urgenti, sui limiti di esposizione ai campi elettromagnetici, che sono stabiliti dalla normativa nazionale».

«C’è la possibilità per regioni e comuni di vietare il collocamento di antenne su specifici edifici (scuole, ospedali, case di cura ecc.), ma a Dairago non vi sono antenne collocate su scuole o su edifici “sensibili” – conclude la prima cittadina -. Di certo non è accoglibile la richiesta della cittadina di imporre a tutte le attività l’eliminazione, la sospensione o l’interruzione dell’installazione di tutti i dispositivi della tecnologia 5G, in quanto sarebbe una violazione della normativa vigente».

Foto di archivio

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 21 Marzo 2024
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