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Come scegliere il tappetino da yoga: materiali, spessore e dimensioni

Soprattutto per chi si sta avvicinando a questa disciplina, potrebbe essere difficile districarsi tra i vari prodotti disponibili sul mercato e fare la scelta giusta

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Il tappetino è uno strumento fondamentale per poter praticare yoga. Soprattutto per chi si sta avvicinando a questa disciplina, potrebbe essere difficile districarsi tra i vari prodotti disponibili sul mercato e fare la scelta giusta. Per acquistarne uno, infatti, non bisogna procedere a caso o solo in base al gusto personale, ma è necessario prendere in considerazione diversi fattori e darsi delle risposte per auto-guidarsi verso la scelta giusta. Tra le domande da porsi ci sono:

  • dove praticherò lo yoga?
  • che livello di sudorazione hanno le mie mani?
  • che materiale voglio prediligere?
  • ho esigenze particolari?

Rispondere a questi quesiti è fondamentale per scegliere materiale, spessore e dimensioni.

I materiali del tappetino da yoga

I tappetini in commercio che si trovano oggi sia nei negozi fisici sia in quelli online specializzati, come Fisiostore.it, sono realizzati con i materiali più disparati. Abbiamo infatti modelli in:

  • PVC;
  • gomma naturale;
  • fibre naturali;

Ciascuno di questi materiali ha caratteristiche particolari, sia in relazione dell’ecosostenibilità sia in fatto di prezzo e caratteristiche.

Il più comune è il PVC, un materiale che oggi risponde meglio degli altri alle esigenze di prezzo contenuto e resistenza. Si tratta infatti di un buon prodotto in fatto di rapporto qualità/prezzo, con una buona aderenza e una sufficiente resistenza. Non è particolarmente traspirante, per cui è sconsigliato a chi ha un’elevata sudorazione alle mani, e ha anche uno scarso livello di sostenibilità ambientale.

Tra i tappetini privi di PVC troviamo invece quelli in gomma naturale – più ecologica, duratura e traspirante – e quelli in fibre naturali. In quest’ultima categoria rientrano i prodotti in cotone, lino, sughero, tela, bambù o canapa. Si tratta di tappetini a basso impatto ambientale, dalle eccellenti capacità traspiranti e dalla lunga durata. Tuttavia presentano un prezzo piuttosto elevato, inoltre  l’aderenza al terreno non è molto elevata.

Infine, sul mercato ci sono anche i tappetini in TPE, privi di PVC e lattice e quindi molto sostenibili. Hanno un’ottima resistenza, sono ipoallergenici e lavabili, e hanno un buon rapporto qualità/prezzo.

Che spessore scegliere?

Addentriamoci adesso negli aspetti più tecnici. Che spessore deve avere un tappetino da yoga? La risposta non è univoca.

Il primo fattore a influenzare la scelta è sicuramente il luogo nel quale si è soliti praticare questa attività. Se si svolge all’aperto sicuramente sarà più opportuno optare per uno spessore maggiore, visto e considerato che il terreno qui è più soggetto a irregolarità. Se invece l’attività si svolge al chiuso allora lo spessore può essere minore.

In qualsiasi circostanza, a essere imprescindibile è l’aderenza al suolo: il tappetino non deve scivolare via, deve garantire sicurezza e non interferire con lo svolgimento degli esercizi.

Le dimensioni ideali

Infine, parliamo di dimensioni. Queste, infatti, non sono tutte uguali e non vanno sempre bene per tutti. Ogni tappetino deve essere all’altezza (nel vero senso della parola) di chi lo usa, e deve consentire la massima libertà di movimento.

In genere le misure standard si aggirano intorno a 1 metro e 80 centimetri di lunghezza e i 60 centimetri di larghezza, ma chi è più alto può optare anche per modelli extra large che raggiungono i 2 metri o che possono addirittura essere personalizzati.

Redazione
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Pubblicato il 20 Marzo 2024
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