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Past Lives: un viaggio intimo e introspettivo

Past Lives, film di esordio alla regia della sceneggiatrice Celine Song e ispirato alla sua vita

Generico 04 Mar 2024

Nelle sale cinematografiche in questi giorni abbiamo visto Past Lives, film di esordio alla regia della sceneggiatrice Celine Song e ispirato alla sua vita.

Na Young (Greta Lee) e Hae Sung (Teo Yoo) sono amici di infanzia, sudcoreani, legati da profondo affetto. Quando la famiglia di Na Young decide di emigrare in Canada, lei occidentalizza il suo nome in Nora Moon e i due giovani si separano. Si rivedranno solo ventiquattro anni dopo, a parte un breve periodo in cui riprendono i contatti attraverso Facebook e Skype, mentre Nora è a New York per intraprendere il suo sogno di diventare una sceneggiatrice.

Ora Nora è sposata con Arthur (John Magaro) e Hae Sung si reca a New York per qualche giorno di vacanza. Si incontrano. Hanno modo di parlarsi e di confrontarsi su loro stessi, sul destino e sulle decisioni prese.

Past Lives è in effetti un meraviglioso viaggio, attraverso i sentimenti, le scelte che si fanno, le visioni culturali che ci distinguono dagli altri o anche da come noi stessi eravamo in momenti diversi della nostra esistenza. Una convergenza di diversità, eppure tutte di struggente bellezza. Il film è intraprendente e audace, per essere costruito fondamentalmente attraverso un accurato bilanciamento di silenzi, dolci e malinconici, e di molti dialoghi, lievi ed eleganti, prevalentemente in coreano. Intere conversazioni sono portate avanti dagli sguardi intensi, nei quali la bravura degli interpreti si svela con un’espressività coinvolgente e naturale. L’attenzione riservata al tono e al linguaggio permette ai contenuti – gelosia, lontananza, valori di riferimento … – di essere percepiti come realistici. L’unione dei contrasti è gestita squisitamente, evidenziando la delicata mano registica.

Uno dei temi originali è legato al contatto fisico, alla sua esigenza e alla sua assenza in una relazione umana. Tra i due protagonisti non avviene un contatto diretto, se non un breve abbraccio dopo oltre vent’anni, ma la connessione fra i due permane costante. Per intercettare al meglio il senso di invisibili e potenti legami di anima, la regista ha voluto che gli interpreti sperimentassero su se stessi lo stesso vissuto dei protagonisti, non toccandosi fisicamente sino alla scena dell’abbraccio appunto. E ancora, non ha voluto far incontrare di persona Yoo e Magaro fino al momento in cui non hanno dovuto farlo i loro personaggi.

La leadership della Song anche nel far relazionare gli attori ha contribuito a rendere più sentito e veritiero il racconto. Ha permesso anche allo spettatore di assaporare autenticamente i “mondi” dei protagonisti, separati e poi avvicinati nel momento del loro incontro. Come suggerisce il titolo del film, i collegamenti oltrepassano il limite di una sola vita. Più volte nella pellicola viene ripreso il concetto coreano di in-yun, riassumibile con il termine destino, il continuo incontro che avviene tra due anime e che trascende lo spazio-tempo.

La colonna sonora accompagna perfettamente l’atmosfera delicatamente misurata, che suggerisce, senza aggredire o scavalcare lo spettatore, un’incredibilmente emozionante analisi degli animi dei personaggi.

Past Lives incanta, ci accompagna gentilmente con le sue note semplici e tuttavia profonde, intime, intense. La Song ha brillantemente intuito come portare sullo schermo l’intensità delle connessioni, la ricchezza di sfaccettature, in una grande opera dai poliedrici significati che riflettono la propria ricerca interiore e diventano universali.

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Pubblicato il 04 Marzo 2024
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