A terra, infreddolita e dolorante in attesa dell’arrivo del personale del 118, in questi giorni impegnato a gestire il super lavoro causato dall’aumento di chiamate per sindromi respiratorie (tra cui influenza e Covid19). È successo, nella tarda mattina di oggi, mercoledì 6 dicembre, a una donna di 75 anni ferita a causa di una caduta in piazza del Popolo a Legnano. Erano presenti commercianti e cittadini di passaggio, che si sono subito attivati nel dare una mano alla donna chiamando il 118 e dando assistenza nei limiti del possibili. Tra loro anche un medico in pensione che ha subito inquadrato la situazione.

L’emergenza sarebbe rientrata nella normalità se non fosse stato per il ritardo dell’arrivo del mezzo di soccorso: «È trascorsa quasi un’ora – hanno raccontato alcuni cittadini testimoni dell’accaduto -. Lunghi minuti di attesa per questa donna distesa a terra al freddo con una sospetta frattura». In seguito la donna è stata portata in codice verde all’Ospedale di Legnano, ma il ritardo del mezzo di soccorso ha lasciato un certo sconcerto tra i presenti. Areu (Agenzia Regionale Emergenza Urgenza), interpellata sulla vicenda, ha spiegato le cause di questo disagio. Un episodio analogo a quello accaduto martedì 5 dicembre, quando una donna, che aveva accusato un malore sul bus, è stata trasportata in Ospedale dalla Polizia Locale.  

Secondo l’ente nell’ultima settimana nell’area di Legnano «dov’è presente un numero di mezzi di soccorso adeguato per le necessità ordinarie del territorio» è stato rilevato un incremento di chiamate al 118 e di persone che in autonomia si sono presentata al pronto soccorso. «Si tratta di un aumento – spiega Areu – legato alle sindromi respiratorie tra cui l’influenza e il Covid-19». Questa situazione sta quindi causando un «allungamento dei tempi di “libero ambulanza” dai pronto soccorso». Questo significa che i mezzi di soccorso restano impegnati in nosocomio per un arco temporale maggiore rispetto alla normalità. Ed è per questo che sono «aumentati i tempi di attivazione dei mezzi di soccorso per gli interventi sui codici minori». Per il momento AREU ha spiegato di stare «costantemente monitorando il fenomeno» con le ASST interessate e con la DGW di Regione. «Contestualmente sono state attivate tutte le azioni di rafforzamento – spiegano da Areu -, già previste dai piani regionali, delle capacità ricettive delle strutture ospedaliere e delle possibilità di presa in carico dei pazienti nelle strutture della medicina territoriale».